Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Zita a cura di Ermes Dovico
ALMANACCO

Radberto Pascasio

Era un “figlio della ruota” lasciato da madre ignota alla porta delle benedettine...

ALMANACCO 26_04_2011
Era di Soissons. Come usava nel secolo IX, prese in seguito anche un nome latino, Pascasio. Era un “figlio della ruota” (a quel tempo non c’erano i cassonetti), lasciato da madre ignota alla porta delle benedettine. La badessa Teodarda, sorella di s. Adalardo, lo crebbe e lo fece studiare. Divenuto un prestante giovanotto, Radberto si diede alle gozzoviglie e ai piaceri mondani fino al limite estremo, quello in cui ci si suicida o subentra il disgusto. La seconda ipotesi fu quella che accadde a lui: si fece monaco a Corbie sotto l’obbedienza di s. Adalardo, praticamente suo zio. Scrisse molte opere teologiche; per umiltà non accettò mai il sacerdozio. Morì nell’860 e fu sepolto, come suo desiderio, tra i poveri.