Quattro sacerdoti rapiti in Nigeria in meno di un mese
I rapimenti a scopo di estorsione sono frequenti in Nigeria e sempre più spesso prendono di mira dei sacerdoti
Si moltiplicano in Nigeria i rapimenti a scopo di estorsione di sacerdoti e fedeli. Nella notte dell’8 novembre nello stato nord occidentale di Kaduna è stato rapito padre Abraham Kunat, parroco della chiesa di San Bernardo che si trova nell’area a governo locale di Kachia. Da qualche tempo, proprio per motivi di sicurezza, padre Kunat risiedeva però nella parrocchia di St Mulumba ed è lì che i malviventi lo hanno rapito. La notte precedente sempre nel Kaduna uomini armati avevano attaccato a scopo di razzia un villaggio abitato dai dipendenti di una raffineria, chiamato Oil Village. Nell’andarsene avevano portato con sé 9 ostaggi. Il 15 novembre a essere rapito è stato padre Cyril Okafor, nello stato sud orientale di Anambra. Ma il suo rapimento si è concluso in 24 ore perché una squadra dei vigilantes dell’Umueri Vigilante Group ha individuato uno dei sequestratori che ha rivelato il luogo in cui il sacerdote era tenuto prigioniero in attesa del riscatto chiesto alla sua famiglia. Il 19 novembre nello stato meridionale di Enugu un commando ha aggredito padre Victor Ishiwu, parroco della chiesa di St Jude a Eburummiri, e un gruppo di fedeli mentre erano riuniti in adorazione eucaristica. Padre Ishiwu era riuscito a rifugiarsi nella casa parrocchiale dove tuttavia è stato raggiunto e prelevato a forza. Fortunatamente è stato liberato pochi giorni dopo. Il 24 novembre, infine, nello stato centro settentrionale di Nasarawa è stato rapito padre Peter Abang Ochang, parroco della chiesa della Saint Stephen Roman Catholic Mission, nella diocesi di Ogoja, situata nello stato di Cross River. Insieme a diversi membri della St Jude Society, anch’essi rapiti, si stava recando nella capitale del paese, Abuja, per partecipare a delle iniziative ecclesiali.