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LA VIA CRUCIS DEI CRISTIANI

Quarta stazione: Zakaria Jadi (Niger)

Come risposta alle vignette irriverenti di Charlie Hebdo su Maometto, il 16 gennaio scorso si è scatenata una violenza contro i cristiani anche in Niger: saccheggiate  e incendiate 45 chiese, uccisi almeno dieci cristiani, una vittima trovata carbonizzata all'interno di una chiesa cattolica.

Ecclesia 23_03_2015
Violenze in Niger contro i cristiani

Il pastore Zakaria Jadi stava partecipando nella propria chiesa a un incontro con altri sacerdoti quel 16 gennaio del 2015 in cui in Niger è esplosa incontrollata la violenza popolare contro i cristiani. Padre Jadi, al verificarsi dei primi attacchi, è corso ad avvisare i colleghi di portare al sicuro le famiglie. Quando è tornato indietro, ha trovato la chiesa e casa sua devastate.

Quel giorno e il giorno successivo sono state saccheggiate e incendiate 45 chiese e altri edifici religiosi e si è scatenata una vera e propria caccia ai cristiani, con almeno 10 vittime, una delle quali trovata carbonizzata all’interno di una chiesa cattolica. Tornata la calma, i sacerdoti dell’arcidiocesi della capitale Niamey hanno partecipato a una cerimonia simbolica davanti alla statua della Vergine Maria danneggiata, ma non del tutto distrutta nel rogo della chiesa di Sant’Agostino.

La domenica successiva tutti i parroci hanno celebrato messa pur senza i paramenti, andati perduti, in chiese riallestite sotto teloni, con sedie affittate e tavoli come altari. Molti fedeli hanno donato parte dei loro salari, tutti si sono resi disponibili per ripulire, liberare dalle macerie, rimediare ai danni e, appena possibile, ricostruire le chiese. 

Il Niger è per l’80% islamico. Di solito non figura tra i paesi in cui si verificano gravi persecuzioni contro i cristiani. Ma la furia di quei giorni ha lasciato il segno nella minoranza cristiana. Oltre alle chiese, sono stati distrutti conventi, scuole, un orfanotrofio. I negozi dei cristiani sono stati saccheggiati. È successo sull’onda delle proteste popolari organizzate in tutto il mondo islamico a causa delle vignette irriverenti su Maometto di Charlie Hebdo, la rivista satirica accusata di blasfemia e punita a gennaio con lo sterminio della sua redazione.