Profanata in India la chiesa di San Francesco d’Assisi a Bangalore
Dei vandali hanno danneggiato l’altare, distrutto il tabernacolo e sparso per terra le Ostie consacrate. L’arcivescovo di Bangalore invita la diocesi a un giorno di riparazione e penitenza
Nella notte tra il 20 e il 21 gennaio la chiesa di San Francesco d’Assisi a Bangalore, la capitale dello stato indiano del Karnataka, è stata profanata. Ignoti sono entrati, hanno danneggiato l’altare, hanno distrutto il tabernacolo e sparso per terra le Ostie che vi erano contenute. È stata sporta denuncia e la polizia ha aperto un’indagine. Dal momento che non è stato rubato niente, in attesa degli sviluppi si propende a ritenere che l’intenzione dei delinquenti fosse proprio di arrecare danni. L’arcivescovo di Bangalore, monsignor Peter Machado, “scioccato e distrutto dal dolore”, vuole che l’intera diocesi compia atti di penitenza e riparazione. Ha quindi invitato tutte le parrocchie a dedicare la giornata del 24 gennaio a “lodare, adorare e glorificare il Signore eucaristico in maniera davvero speciale”. Ai parroci e ai cappellani ha chiesto di esporre il 24 in tutte le chiese e le case religiose dell’arcidiocesi il Santissimo Sacramento per almeno 12 ore, dalla mattina alla sera. Monsignor Machado inoltre ha chiesto di pregare per chi ha commesso l’atto sacrilego. In India la minoranza cristiana subisce attacchi soprattutto da parte degli integralisti indù. La World Watch List 2020 dei 50 Paesi in cui i cristiani sono più duramente perseguitati, appena pubblicata dall’ong Open Doors Usa, conferma l’India in decima posizione, come in quella del 2019, collocandola tra i Paesi in cui la persecuzione è estrema, dopo l’Iran e prima della Siria.