Per molti, non per tutti
Come Giona fu un segno per quelli di Nìnive (Lc 11,30)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». (Lc 11,29-32)
Il segno di Giona fu la sua stessa predicazione e di conseguenza la conversione degli abitanti di Nìnive. Gesù è amareggiato, per questo poi dirà che molte città pagane avranno sorte migliore di quelle ebree. Molti figli di Abramo, infatti, non si convertiranno. Allora Giona è stato un segno più grande, o un profeta più efficace? Assolutamente no. Giona infatti trova il suo posto come prefigurazione di Gesù, il Salvatore, nato, morto e risorto per la salvezza di molti... ma non di tutti. Ti sembra strano che non tutti gli uomini arriveranno alla salvezza, cioè andranno all'inferno? Spiace sentirselo dire, ma l'ha detto Gesù. Il sangue purificatore è stato versato per molti, non per tutti.