Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Giovedì Santo a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Per Lui

Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Lc 1,57-66

Schegge di vangelo 24_06_2013

Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Lc 1,57-66

Con personaggi come Giovanni Battista ci si accorge che la storia la fa Dio. Lui prende l’iniziativa, suscita, provoca, fa nascere, fa vivere, dà il nome alle persone, le avvia alla missione. La strada della nostra libertà viene illuminata con un bagliore particolare che  la spalanca davanti e la fa diventare un’attrattiva. Tutto nella vita di Giovanni Battista è frutto della grazia di Dio: la nascita, l’avventura umana, la missione. Nascere per Gesù, vivere per Gesù, essere chiamati ad appianargli la via è un’avventura straordinaria e magnifica. E’ una vocazione perfetta, un destino compiuto. Che cosa possiamo desiderare se non che la nostra piccola vita sia messa al servizio del Signore, affinché Egli sia riconosciuto, accolto, seguito? Giovanni Battista vive la sua missione non solo come compito, ma anche come dedizione personale a Cristo e partecipazione al suo stesso destino di croce e risurrezione. Per questa totalità, “tra i nati di donna non ce n’è uno più grande di Giovanni Battista”.