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L'UDIENZA

Per difendere il lavoro, difendete la famiglia

Il lavoro, ha detto il Papa, "è necessario per mantenere la famiglia, per crescere i figli, per assicurare ai propri cari una vita dignitosa". E il lavoro si impara anzitutto in famiglia, che educa con l'esempio di madre e padre che operano per il bene dei figli e della società.

Ecclesia 19_08_2015
S. Giuseppe lavoratore

All'udienza generale del 19 agosto 2015 Papa Francesco, continuando nel suo ciclo di catechesi sulla famiglia, ha proposto una meditazione sulla relazione tra famiglia e lavoro, sottolineando che chi davvero vuole difendere il lavoro oggi deve difendere la famiglia, attaccata da ogni parte.

Il lavoro, ha detto il Papa, «è necessario per mantenere la famiglia, per crescere i figli, per assicurare ai propri cari una vita dignitosa. Di una persona seria, onesta, ciò che di più bello si può dire è che “è un lavoratore, è proprio uno che lavora, è uno che nella comunità non vive alle spalle degli altri”». 

Ma il lavoro si impara anzitutto in famiglia. «La famiglia educa al lavoro con l’esempio dei genitori: il papà e la mamma che lavorano per il bene della famiglia e della società». La stessa Sacra Famiglia ha dato questo esempio. Il Papa ha richiamato le parole di San Paolo: «Chi non vuole lavorare, neppure mangi» (2 Ts 3,10). E le ha spiegate nel suo stile colloquiale: «Ma è una bella ricetta per dimagrire questa, eh? Non lavori, non mangi! L’Apostolo si riferisce esplicitamente al falso spiritualismo di alcuni che, di fatto, vivono alle spalle dei loro fratelli e sorelle». In realtà, «l'impegno del lavoro e la vita dello spirito, nella concezione cristiana, non sono affatto in contrasto tra loro. E’ importante capire bene questo! Preghiera e lavoro possono e devono stare insieme in armonia, come insegna san Benedetto. La mancanza di lavoro danneggia anche lo spirito, come la mancanza di preghiera danneggia anche l’attività pratica».

Lavorare è proprio della persona umana fatta a immagine di Dio creatore. «Perciò si dice che il lavoro è sacro. Il lavoro è sacro. E perciò la gestione dell’occupazione è una grande responsabilità umana e sociale, che non può essere lasciata nelle mani di pochi o scaricata su un “mercato” divinizzato». Nell'udienza precedente Francesco aveva parlato della festa. Non c'è contraddizione, ha spiegato, nel presentare come sacri sia la festa sia il lavoro. In realtà, «anche il lavoro, come la festa, fa parte del disegno di Dio Creatore». «L’Enciclica Laudato si’, che propone un’ecologia integrale, contiene anche questo messaggio: la bellezza della terra e la dignità del lavoro sono fatte per essere congiunte. La terra diviene bella quando è lavorata dall’uomo, vanno insieme tutte  e due».

Ma al contrario, quando «il lavoro si distacca dall’alleanza di Dio con l’uomo e la donna, quando si separa dalle loro qualità spirituali, quando è in ostaggio della logica del solo profitto e disprezza gli affetti della vita, l’avvilimento dell’anima contamina tutto: anche l’aria, l’acqua, l’erba, il cibo... La vita civile si corrompe e l’habitat si guasta». E anche la famiglia è attaccata. «La moderna organizzazione del lavoro mostra talvolta una pericolosa tendenza a considerare la famiglia un ingombro, un peso, una passività, per la produttività del lavoro. Ma domandiamoci: quale produttività? E per chi?». «La famiglia è un grande banco di prova. Quando l’organizzazione del lavoro la tiene in ostaggio, o addirittura ne ostacola il cammino, allora siamo sicuri che la società umana ha incominciato a lavorare contro se stessa!».

Difendere il lavoro implica quindi difendere la famiglia. La perdita dei valori della famiglia «è una faccenda molto seria, e nella casa comune ci sono già fin troppe crepe! Il compito non è facile. A volte può sembrare alle associazioni delle famiglie di essere come Davide di fronte a Golia… ma sappiamo come è andata a finire quella sfida!». Il Papa ha chiesto «fede e scaltrezza», e capacità di spiegare al nostro tempo che la battaglia per la famiglia è quella del lavoro vanno necessariamente insieme.