Pandemia, ritroviamo l'unità in Gesù
Da tempo le nostre vite sono condizionate da questa misteriosa pandemia, che provoca paura, confusione e perfino odio. Non possiamo permettere che questo ci tolga la pace. Il Bambino di Betlemme c’invita a riprendere in mano la bussola che è il Vangelo e ci chiede di accettarci gli uni gli altri così come siamo e di volerci bene anche se abbiamo idee diverse, sia che tu sia vaccinato oppure no. (Dalla pagina Facebook di monsignor Giovanni D'Ercole).
Finisce il 2021 ed entriamo nel 2022 mentre il tempo trascorre inesorabile. il tempo! Interminabile treno della vita su cui viaggiamo, treno che non conosce sosta: ogni tanto c’è chi scende e ci saluta e c’è chi sale e cammina, corre, mentre prosegue misterioso e irrefrenabile verso il futuro il treno della storia.
Come sarà il 2022? Ci si augura sempre che sia migliore dell’anno passato, ma, a essere concreti, incontreremo gioie e dolori, soddisfazioni e delusioni come sempre perché di questo è fatta ogni nostra giornata. Bisogna però aggiungere che da un po’ di tempo, a causa di questa misteriosa epidemia, a dominare dappertutto è la sfiducia e la paura, la confusione e l’incertezza, lo scontro e persino l’odio. Il Covid19 con le sue varianti è il tema assillante dei pensieri e delle parole di quasi tutti: un piccolo virus, non si dice ancora chiaramente su come sia nato, condiziona la vita dell’intera umanità.
Ma possiamo permettere che tutto questo ci tolga la pace? Che cosa possiamo fare? Nella costante meditazione di questi lunghi mesi di scelto silenzio, prego molto per voi e condivido la comune fatica e preoccupazione davanti al perdurare di una situazione che sta dividendo gli animi e scatenando contrasti anche violenti e senza senso all’interno delle nostre società. È mai possibile che pure nelle famiglie e persino nelle comunità ecclesiali ci si divida e si lotti aspramente tra chi pensa che il vaccino sia la soluzione del problema e chi invece non ne è convinto? Nessuno sta vincendo e invece a perdere siamo tutti perché quando sparisce la fiducia reciproca l’orizzonte si tinge di violenza e di tristezza.
È questo che vogliamo consegnare ai nostri figli? Ancora una volta, la domanda: che fare? Oscar Wilde con il suo realismo carico di humor ricorda che siamo tutti nella fogna, ma alcuni di noi guardano alle stelle. Ecco, sento che in questo momento è importante alzare lo sguardo verso l’Alto dove Qualcuno, nella Stella che ha guidato i Magi, non smette di guardarci e di pensare a noi; il Bambino di Betlemme c’invita a riprendere in mano la bussola che è il Vangelo e ci chiede di accettarci gli uni gli altri così come siamo e di volerci bene anche se abbiamo idee diverse, sia che tu sia vaccinato oppure no.
La soluzione della pandemia non è facile ma sicuramente ne assicuriamo la soluzione se come cristiani riconosciamo che la preghiera e il ricorso a Dio è una garanzia certa di successo. Questo è il tempo in cui seguiamo come possibile ogni prudente e opportuna misura sanitaria, ma ci è chiesto come credenti qualcosa di più che solo noi possiamo fare; dobbiamo far sentire la forza della fede che trasporta le montagne e realizza l’impossibile.
Questa è l’ora della testimonianza della fede, credere nella potenza dell’azione divina che in passato, grazie alla convinta preghiera e all’azione di buoni fedeli, tante volte ha superato ben altre terribili calamità e situazioni drammatiche.
Se la giornata è fatta di 86.400 secondi, dedicane un po’ a Dio? Recita un proverbio: “non aspettare che passi la tempesta, ma impara a ballare sotto la pioggia”. Adesso è il tempo di agire; adesso è l’ora della preghiera, l’ora del perdono e della comprensione, l’ora di testimoniare che crediamo e abbiamo fiducia in Gesù, l’ora dell’amore verso il prossimo gratuitamente e senza riserve verso tutti. Non è questa la caratteristica di noi cristiani?
Per combattere la tentazione strisciante dell’egoismo e del ripiegamento su se stessi rifletti su quest’altro consiglio di un saggio orientale: “La vita è piantare alberi alla cui ombra non prevediamo di sederci noi; la vita é il coraggio di valorizzare le piccole cose di ogni giorno riscoprendo che ci sono fiori e gioie per chi sa e vuole vederli”. E non dimentichiamo che la nostra esistenza è come un arcobaleno dove per vedere la bellezza dei colori occorre la pioggia e il sole, il pianto e la gioia.
Diamoci da fare tutti per aiutarci a superare insieme questo momento difficile condividendo gioie e dolori! Vi ricordo infine queste parole di Gesù: "Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!" (Lc11,9-13).
E se entra in gioco lo Spirito Santo non scherza, sbaraglia ogni ostacolo e ogni nemico della verità dell’amore. Un buon anno a voi tutti con grande affetto.
* Vescovo emerito di Ascoli Piceno