Omogenitorialità, i giudici e la legge
A Genova un giudice legittima la doppia omogenitorialità. Il PM fa intendere che i giudici hanno agito contra legem.
A Genova un giudice ordina la trascrizione all’anagrafe di una bambina come figlio di due donne. Il PM Vittorio Ranieri Miniati, favorevole a questa decisione, afferma che occorre sempre agire nel superiore interesse del minore.
Ma questa decisione, aggiungiamo noi, contrasta con l’art. 5 della legge 40 che afferma che solo le coppie eterosessuali possono diventare genitori tramite le pratiche di fecondazione artificiale. Ciò a dire che per legge solo gli etero possono diventare genitori. Va da sé quindi che anche la stepchild adoption a favore di coppie gay non dovrebbe essere permessa.
Però, ribatte Miniati, esiste una sentenza del 2016 della Cassazione secondo la quale “ deve escludersi che esista, a livello costituzionale, un divieto per le coppie dello stesso sesso di accogliere e anche di generare figli” . E “l’elemento di discrimine rappresentato dalla diversità di sesso dei genitori non può giustificare una condizione deteriore per i figli né incidere negativamente sul loro status”.
Riassumendo: la legge vieta qualsiasi forma di omogenitorialità, ma i giudici, chiamati ad applicare la legge, se ne infischiano e vanno dritti per la loro strada.