Ogni giorno è una "giornata mondiale" di qualcosa
Ogni giorno, un'organizzazione internazionale compie gli anni e celebra il lieto evento proclamando una "giornata mondiale" sull'oggetto della sua attività, che siano i passeri o la felicità. E così la realtà e i problemi, magicamente, spariscono.
Va di moda da un po’ di tempo che, ogni anno, le Organizzazioni internazionali ci ricordano il loro compleanno dando vita ad una “giornata mondiale”. Nel nome il termine “mondiale” riporta all’antico, all’epoca dell’esperanto, della mondializzazione, della "belle époque". Oggi probabilmente dovrebbero chiamarsi “giornate globali”, ma niente è più lento della burocrazia internazionale. Nel tempo ai “compleanni” si sono aggiunte altre giornate cosiddette mondiali indette da vari altri tipi di Organizzazioni capaci di procurarsi spazi sui mass-media.
Nell’epoca del «politicamente corretto», non è opportuno nel giorno del compleanno dell’Organizzazione guardare “se stessi”, fare un consuntivo dell’attività e delle spese, dimostrare quanto si è stati utili. Diviene invece fondamentale fare discorsi improntati al rispetto delle minoranze e dei gruppi sociali più deboli e discriminati, cogliere l’occasione per ricordare le previste catastrofi imminenti, mostrare in questi campi quanto si dovrà fare piuttosto che rendicontare su quanto è stato fatto.
Importante sembra non essere più il cittadino reale ma il telespettatore o l’internet-nauta, appare non interessante quello che si sta facendo ma quello che si dovrebbe, e/o dovrà, fare. Il telespettatore deve sapere che si sta “lavorando” per i problemi globali che affliggono il mondo, tutti problemi di cui le Organizzazioni internazionali non hanno colpa e su cui non hanno poteri diretti per far qualcosa, loro non sono politici, ma di cui mostrano di farsi carico.
È così che, da qualche anno, le “giornate mondiali” sono cresciute di numero, ad esempio in questi giorni ci sono state:
20 marzo “Giornata mondiale dei passeri”
20 marzo “Giornata Mondiale della Felicità”
21 marzo “Giornata mondiale per la sindrome di Down”
21 marzo “Giornata Mondiale della Poesia”
21 marzo “Giornata mondiale delle foreste”
21 marzo "Giornata mondiale contro il razzismo"
22 marzo “Giornata Mondiale dell’Acqua”
23 marzo “Giornata Meteorologica Mondiale”
24 marzo “Giornata Mondiale della Tubercolosi”
27 Marzo “Giornata Mondiale del Teatro”
Se continua così, in futuro nell’anno ci saranno più “giornate mondiali” che giorni calendariali. Per carità, sono tutte importanti, tutte da ricordare con discorsi eruditi, servizi TV ed incontri di alto livello. Si rischia però che, crescendo di numero, nessuna giornata mondiale sarà poi effettivamente festeggiata e ricordata dalla popolazione. Purtroppo il pericolo è che diventino tutte occasioni autocelebrative, in cui solo chi potrà disporre dei mass-media potrà avere quei pochi minuti di celebrità annuali.
In un mondo in cui non si è abituati a mettere priorità e tutto è urgente, la popolazione rischierà solo di essere sommersa da un sovraccarico informativo senza alcun beneficio, di essere angosciata da tante “giornate mondiali” il cui unico effetto sarà ricordare tutti i problemi del mondo. Problemi che davanti alla TV divengono tutti catastrofici, imminenti e vicini, mentre aumenta il senso di solitudine. Il tutto nell’ottica di pensare mondialmente e tralasciare localmente, mentre a parole si predica “il pensare globalmente ed agire localmente”.
Sarà allora che qualcuno proporrà un giorno in cui festeggiare la “Giornata Mondiale della Giornata Mondiale”, una giornata che, forse in una cornice congressuale dell’UNESCO, con una standing ovation entrerà a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità.