Nove vetri antiproiettile per proteggere la Pietà
Una nuova protezione per l'opera di Michelangelo, in sostituzione di quella realizzata all'indomani del danneggiamento subito nel 1972.
In vista del Giubileo la Pietà di Michelangelo riceve una nuova protezione costituita da «un diaframma dotato di un sistema di ancoraggio ad alta tecnologia, costituito da 9 vetri antisfondamento e antiproiettile, di altissima qualità e massima trasparenza, progettata da un team di esperti italiani dopo approfonditi studi», scrive Vatican News.
L'intervento è durato sei mesi e avviene a cinquant'anni di distanza dal precedente, realizzato all'indomani del danneggiamento subito dall'opera per mano di László Tóth nel 1972. A renderlo necessario, oltre al tempo trascorso, questioni di estetica per l'opacizzazione del materiale, e di statica nonché – come ha spiegato l’ingegnere Alberto Capitanucci, responsabile dell’area tecnica della Fabbrica di San Pietro – la maggiore prestanza delle nuove lastre che «non sono semplicemente stratificate, ma anche indurite termicamente. La resistenza agli attacchi manuali arriva fino a sostenere 26 colpi martello/ascia (valore prossimo a P6B secondo la norma EN 356) e la resistenza ai proiettili supera il livello BR2/S (norma EN 1063), ovvero è in grado di sostenere l’attacco di pistole calibro 9». Infine, alla messa in sicurezza si affianca una maggiore visibilità grazie a un nuovo impianto di illuminazione.