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Migrazioni
a cura di Anna Bono
Rifugiati

Non tutti i paesi africani sono modelli di accoglienza ai rifugiati

Di recente diversi governi hanno preso decisioni che l’Unhcr ha criticato ritenendole lesive dei diritti dei profughi e contrarie alle leggi internazionali in materia di asilo

Migrazioni 07_06_2021

L’Alto Commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi non perde l’occasione di portare i paesi poveri a esempio di accoglienza per la loro disponibilità a ospitare i rifugiati. Ma non sempre è vero, soprattutto quando l’Unhcr e le altre agenzie umanitarie Onu operano tagli all’assistenza per mancanza di fondi. Da febbraio il Programma alimentare mondiale ha ridotto le razioni alimentari dei rifugiati ospitati nei tre principali campi profughi del Rwanda dove più di 100.000 persone, prevalentemente originarie del Burundi e della Repubblica democratica del Congo, dipendono dagli aiuti Onu. Anche i contributi in denaro sono stati più che dimezzati e i prezzi dei generi alimentari nei mercati locali sono alle stelle. Molti rifugiati hanno quindi deciso di tornare a casa piuttosto che morire di fame in Rwanda. In Malawi invece a creare preoccupazione è stato o l’ordine diramato dal governo che tutti i rifugiati sparsi sul territorio nazionale vadano a vivere nell’unico campo profughi del paese. Il provvedimento riguarda circa 2.000 rifugiati. La loro presenza tra la popolazione locale costituisce una minaccia per la sicurezza nazionale, è stata la motivazione. Il campo, situato circa 40 chilometri a nord della capitale Lilongwe, può accogliere fino a 14.000 persone, ma già ne ospita quasi 50.000 e ogni mese ne arrivano altre centinaia, per lo più provenienti dalla Repubblica democratica del Congo. Altro motivo di allarme proviene dalla decisione del Tanzania di non dare rifugio ai mozambicani in fuga a causa degli attacchi del gruppo jihadista al Shabaab nella provincia settentrionale mozambicana di Cabo Delgado che confina con il Tanzania. A maggio le autorità tanzaniane hanno respinto 1.500 persone e migliaia lo sono state dall’inizio dell’anno. Inoltre il governo tanzaniano ha negato l’accesso all’Unhcr e ad alcune organizzazioni non governative che chiedevano di poter assistere i profughi in territorio tanzaniano ritenendo troppo pericoloso farlo in Mozambico.