Non ti abbandonerà
Un discepolo non è più del maestro (Lc 6,40)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello». (Lc 6,39-42)
Gesù ci comanda di togliere la trave dal nostro occhio. La trave di cui parla il Maestro è la superbia, e l’occhio è la nostra capacità di comprendere le cose. Volgendo la nostra attenzione verso noi stessi, anche se potrebbe essere poco piacevole, troveremo un maestro pronto a guidarci. Ma senza la vera umiltà questo non sarà possibile, perché invece di Dio troveremo soltanto il nostro ego. Come si impara l’umiltà? Facendo un cammino spirituale. Come si può camminare se spesso siamo ciechi? Ci vuole un padre spirituale che ci guidi per abbandonare i vizi e progredire nella virtù. Da soli non si può progredire nel cammino e la trave resterà ben conficcata nel nostro occhio.