Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Cristo Re a cura di Ermes Dovico
Migrazioni
a cura di Anna Bono
Emigrazione irregolare

Non sono profughi, le richieste d’asilo respinte dall’Italia lo confermano

I flussi di emigranti irregolari verso l’Italia sono più che raddoppiati rispetto al 2019. Il numero elevatissimo di richieste di asilo respinte conferma che ben pochi sono profughi

Migrazioni 22_06_2020

Dal 1° gennaio al 19 giugno sono stati registrati 5.832 arrivi in Italia di emigranti irregolari, contro i 2.242 dello stesso periodo nel 2019. Delle 10 nazionalità più numerose, nove sono africane: in ordine decrescente, Tunisia, Costa d’Avorio, Sudan, Algeria, Marocco, Guinea Conakry, Somalia, Mali e Nigeria. Ma in testa, con 1.098 sbarchi, finora sono gli arrivi dal Bangladesh. I minori non accompagnati sono 948. Nello stesso arco di tempo, più esattamente dal 1° gennaio al 12 giugno 2020, sono state presentate in Italia 10.972 richieste di asilo: 40 per cento da persone provenienti dall’Asia, 37 per cento dall’Africa, 17 per cento dall’America, 6 per cento dall’Europa. Quanto alle nazionalità, i più numerosi sono i pakistani, 18 per cento, seguiti dai nigeriani, 10 per cento. Il 62 per cento dei richiedenti è di età compresa tra 18 e 34 anni. I minorenni sono il 16 per cento: 13 per cento di età compresa tra 0 e 13 anni, 3 per cento tra 14 e 17 anni. I richiedenti maschi sono il 76 per cento. I dati pubblicati mensilmente dal ministero dell’interno riguardanti il numero di richieste di asilo presentate ed esaminate e il loro esito confermano quello che d’altra parte si intuisce dalle stesse nazionalità di provenienza, vale a dire che la maggior parte dei richiedenti mentono sui motivi che li hanno spinti a lasciare i loro paesi, viaggiare clandestinamente ed entrare illegalmente in Italia. Con un leggero aumento rispetto agli anni passati, tuttavia lo status giuridico di rifugiato viene concesso solo a una persona su dieci al massimo, così come la protezione sussidiaria, che l’Europa ha istituito per non respingere persone che, pur non essendo profughe, si teme corrano il rischio di subire violenze se rimpatriate. Circa l’80 per cento delle richieste di asilo presentate dall’inizio del 2020 hanno avuto esito negativo.