No alla maglia del gay pride
Un giocatore del Nantes si rifiuta di indossare una maglia speciale contro l'omofobia. Quanti cattolici imiterebbero la sua decisione?

E tre. Per il terzo anno consecutivo l’attaccante del Nantes Mostafa Mohamed, di credo islamico, si è rifiutato di indossare una maglia speciale contro le presunte discriminazioni a danno delle persone LGBT, maglia che tutti giocatori delle squadre di Ligue 1 devono vestire a motivo della ricorrenza della Giornata internazionale contro l’omo-bi-transfobia. La maglia prevedeva il patch dell’iniziativa e il logo della Ligue 1 color arcobaleno.
Il Nantes multerà il giocatore e la somma sarà devoluta ad una associazione impegnata contro le discriminazioni. In un post su Instagram Mohamed così ha tentato di spiegare i motivi del suo rifiuto: «Ognuno ha una storia, una cultura, una sensibilità. Vivere insieme è anche riconoscere che questa diversità si può esprimere in modo diverso a seconda delle persone. Credo nel rispetto reciproco ma per me certi valori sono profondamente radicati, legati alle mie origini e alla fede, e rendono difficile la mia partecipazione a certe iniziative».
Quanti giocatori che si professano cattolici hanno o avranno il medesimo coraggio di Mohamed di rifiutarsi di aderire a simili iniziative?