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M5S

No al cavallo da tiro. Sì all'uomo da tiro

Uomo e animale sono sullo stesso piano? Sembrerebbe di no: per il Movimento 5 Stelle, evidentemente l'animale ha più diritti. Lo stesso movimento che vuole l'abolizione delle carrozzelle, è favorevole ai risciò (trazione umana).

Creato 02_04_2014
Risciò

Si può essere favorevoli sia all’abolizione dell’uso dei cavalli per trainare delle carrozzelle sia all’impiego dell’uomo per trainare risciò e trasportare anche dei passeggeri? Si può promettere in campagna elettorale di fare una cosa e poi una volta eletti votare contro l’approvazione? Tornano in mente le famose parole di Totò: “In questo manicomio succedono cose da pazzi”. Non c’è da meravigliarsi, tutto è possibile quando l’unico obiettivo è la ricerca del consenso con il facile buonismo passato per la verità. Aspetti del rapporto uomo-animale-ricerca approvazione già emergevano in una sua famosa favola da Esopo  e La Fontaine.

Mettiamo insieme alcuni fatti accaduti recentemente. Il programma elettorale scritto prima dell’elezione dai sostenitori del candidato Sindaco di Roma, Ignazio Marino,  recitava a pag.61 : “Trasferimento del servizio delle botticelle per tutelare la salute dei cavalli nei parchi e nelle ville storiche” . Pochi giorni fa, il 13 marzo, invece, la mozione anti botticelle presentata dal Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle (M5S) è stata bocciata con sette i voti favorevoli, 15 i contrari e 5 gli astenuti. La sorpresa per i movimenti ecologisti-animalisti è stato che gran parte dei  rappresentanti del PD e SEL,  sostenitori del programma di Marino, hanno votato contro o si sono astenuti l’abolizione di cui a parole erano paladini, favorevoli invece il Movimento 5 stelle ed il gruppo che fa riferimento all’ex Sindaco Alemanno Roma Capitale. 

L'iniziativa del M5S  per l’abolizione delle “botticelle” si basava su fondate ed arcinote motivazioni. La sofferenza degli animali quando invecchiano, il rischio di incidenti, il malessere degli animali nella calura estiva e nel maltempo, la fatica nel trainare i passeggeri specie in salita. Le stesse motivazioni invece, molto probabilmente, non sono state analizzate quando, lo stesso M5S, ha proposto l’emendamento alla Camera per la liberalizzazione dei risciò a trazione umana per trasportare anche dei passeggeri. In questo caso la descrizione di tale modalità di trasporto era invece accattivante, il risciò trainato dall’uomo da soma “potrebbe presto trasformare il volto dei nostri centri cittadini”. In modo particolare nelle zone a traffico limitato  (quelle con maggior smog per intenderci), questi mezzi, spesso colorati, potrebbero diventare un modo alternativo per spostarsi.

Ha spiegato il deputato Ivan Catalano (M5S): «Fino ad oggi ai velocipedi a tre ruote, i cosiddetti risciò, era impedito il trasporto di persone e il noleggio con conducente, mentre era consentito ai tricicli a motore. Potrà sembrare un emendamento insignificante ma sono molte le piccole imprese giovanili, specialmente nell’ambito turistico, che vogliono portare in giro per le nostre città i turisti stranieri in modo silenzioso, non inquinante e dando la possibilità di fare un lavoro divertente e all’aria aperta».  Sorprendente: per il M5S sembra che a trainar passeggeri i cavalli fatichino mentre gli uomini si divertono, un lavoro indicato più per l’uomo che per l’animale.

Analizzati in un quadro d’insieme alcuni comportamenti e discorsi divengono incoerenti, invece, quando sono mostrati in modo frammentato ed ammantati di buonismo ecologista, divengono attraenti e ragionevoli. La faccenda può far sorridere ma per molti aspetti è seria. Ormai, fin da bambini, troppo spesso, la scuola e la TV hanno assuefatto le persone a pensare che secondo la scienza tra uomo ed animale non ci sono differenze,  inoltre il diffuso pensiero ecologista  ha aggiunto che «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri». Tutti sono convinti che gli esseri sono casualmente nati dalla materia e per questo hanno gli stessi diritti. Non ci sono differenze tra virus, la zanzara, il pollo e l’uomo, forse l’unico dubbio è se l’uomo è un intruso sul Pianeta, tale da potersi definire “cancro del pianeta”, la cui forte riduzione, se non scomparsa, porterebbe un beneficio alla Madre Terra.

Torniamo al risciò. L’animale è costretto dall’uomo a trainare, l’uomo invece sceglie autonomamente di trainare passeggeri  ed inoltre lo fa guadagnando soldi. Secondo quello che spesso è considerato “il progresso”  secondo la società post-moderna, nel primo caso l’animale è da liberare dalla schiavitù imposta dall’uomo, nel secondo invece è l’uomo che non dev’essere limitato nella sua libertà, nell’autodeterminazione. La riflessione, spesso  presentata  con immagini emozionanti,  appare razionale e convincente, purché non notate che nella realtà sia l’animale sia l’uomo svolgono la stessa attività. Ma quanti ormai sono educati ad osservare la realtà con spirito critico? Ciò nonostante le sagge parole di Papa Francesco: “La realtà semplicemente è, l’idea si elabora. Tra le due si deve instaurare un dialogo costante, evitando che l’idea finisca per separarsi dalla realtà. È pericoloso vivere nel regno della sola parola, dell’immagine, del sofisma”.

Tutti siamo d’accordo, come scritto nel Catechismo, nel rispetto dell'integrità della creazione mediante l'uso prudente e moderato delle risorse minerali, vegetali e animali che sono nell'universo, con speciale attenzione verso le specie minacciate di estinzione. L'uomo deve trattare gli animali con benevolenza, evitando il loro uso indiscriminato, soprattutto per sperimentazioni scientifiche effettuate al di fuori di limiti ragionevoli e con inutili sofferenze per gli animali stessi. Questo però non è da confondere con il buonismo che ipocritamente li pone ad un piano superiore all’uomo, in una nuova teoria del “buon animale selvaggio”.

Tale comportamento porta a comportamenti incoerenti che raramente i mass-media mettono in risalto. Ad esempio, perché per sperimentare un nuovo medicinale per una potenziale malattia futura non si possono “eliminare” un centinaio di animali, mentre per difenderci dal rischio di una malattia presente se ne consente l’abbattimento di centinai di migliaia? Perché dell’abbattimento di animali alieni, come lo scoiattolo rosso in Liguria, come i cinghiali, etc., gli ecologisti non ne parlano in TV ed alcune associazioni ambientaliste sono addirittura favorevoli ? Quale posizioni prenderebbero gli animalisti se gli scoiattoli “liguri” fossero impiegati per la sperimentazione invece di gasarli?

L’emergenza attuale è proprio di restituire l’uomo a se stesso, alla sua altissima dignità. Occorre tornare a considerare la sacralità dell’uomo e nello stesso tempo dire con forza quali sono le sue responsabilità e doveri. Doveri: una parola in una pericolosa estinzione come, e forse più, dei Panda. Gli animali non hanno diritti dei quali gli ecologisti si auto-eleggono a unici difensori, ma è un dovere dell’uomo rispettarli discernendo nelle varie situazioni con prudenza e ragionevolezza, senza assumere sempre gli stessi comportamenti estremi ed ideologici. La vera sfida del Cristiano è la ricerca responsabile della giusta misura.

A tal riguardo Papa Benedetto XVI, per la celebrazione della XLIII giornata mondiale della pace 1° gennaio 2010, scriveva: «D’altra parte, una corretta concezione del rapporto dell’uomo con l’ambiente non porta ad assolutizzare la natura né a ritenerla più importante della stessa persona. Se il Magistero della Chiesa esprime perplessità dinanzi ad una concezione dell’ambiente ispirata all’ecocentrismo e al biocentrismo, lo fa perché tale concezione elimina la differenza ontologica e assiologica tra la persona umana e gli altri esseri viventi».