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Boko Haram, strage tra gli sfollati di Maiduguri

Nigeria, nuovo attentato suicida in un campo profughi

Ancora una volta il gruppo jihadista Boko Haram ha compiuto un attentato suicida nel più grande campo profughi del nord est della Nigeria servendosi di due donne che indossavano cinture esplosive

Migrazioni 08_02_2018

Il 31 gennaio il gruppo islamista Boko Haram ancora una volta ha colpito uno dei campi profughi del nord est della Nigeria. Si tratta del campo di Dalori, il più grande della regione, allestito vicino alla capitale dello stato del Borno, Maiduguri. Secondo il racconto dei testimoni, una donna con addosso l’esplosivo è entrata nella struttura e si è fatta esplodere uccidendo se stessa e cinque persone e ferendone decine, alcune delle quali molto gravemente. Di lì a poco un’altra donna ha azionato il suo dispositivo ed è saltata in aria all’ingresso del campo, dove si trovano i quartieri residenziali. Il campo di Dalori, che attualmente ospita oltre 15.000 sfollati, è stato preso di mira altre volte dai jihadisti. L’attentato più devastante è stato messo a segno nel gennaio del 2016 quando un attentatore suicida ha provocato la morte di 86 persone. Secondo l’Unicef, Boko Haram impiega sempre più donne e bambini per i suoi attacchi mortali. Nel 2017 ha usato quasi 100 bambini per effettuare attentati dinamitardi in luoghi affollati. Le femmine mandate a morire sono state almeno il doppio dei maschi. In un caso l’esplosivo è stato legato addirittura addosso a un neonato portato in braccio da una ragazzina. Per la prima volta in un rapporto pubblicato nell’agosto del 2017, l’agenzia Onu per l’infanzia per indicare gli attentatori ha usato l’espressione “bombe umane” invece che “kamikaze” o “attentatori suicidi”.