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a cura di Stefano Chiappalone

viaggio apostolico lampo

Niente conferenza stampa per il Papa al ritorno dalla Corsica

Per la prima volta Francesco non ha risposto alle domande dei giornalisti durante il breve volo che lo ha riportato a Roma.

Borgo Pio 16_12_2024
(Remo Casilli/Pool Via AP) Associated Press/LaPresse

È stato un viaggio apostolico lampo quello che ha portato Francesco, ieri, in Corsica per la sessione conclusiva del congresso sulla "religiosità popolare nel Mediterraneo". Ed è stato anche il primo senza la consueta conferenza stampa sul volo di ritorno. E per la prima volta da cardinale, accanto a lui l'organizzatore dei viaggi papali George Jacob Koovakad (che «sempre sorride, sempre», anche stavolta).

«Il motivo, i tempi strettissimi del viaggio (meno di 40 minuti). Non era mai accaduto in altre trasferte internazionali del Pontefice, ma non era neanche mai accaduto che un tragitto fosse così breve», scrive Salvatore Cernuzio su Vatican News. «Il suo respiro amplificato dagli altoparlanti interni nelle pochissime battute fatte al microfono dopo il decollo dell'aereo Air Corsica, è risultato particolarmente pesante, come se fosse in forte affanno, facendo pensare ad una stanchezza accumulata e divenuta insopportabile al punto da declinare il momento di scambio di domande e risposte libere in volo», scrive Franca Giansoldati su Il Messaggero, riportando che il Papa, dopo essersi «intrattenuto a parlare per ben 45 minuti senza alcun cedimento» con il presidente francese Macron, «è salito sull'aereo e davanti ai giornalisti e ha improvvisamente deciso di dare forfait alla tradizionale conferenza stampa in volo». 

Dovremo attendere un altro viaggio per le prevedibili «domande scomode» menzionate dalla Giansoldati: «come per esempio la richiesta di spiegare perché, la scorsa settimana non è voluto andare a Notre Dame a Parigi, oppure se è davvero convinto che a Gaza sia in corso un genocidio, come ha fatto intendere in un libro intervista di recente pubblicazione in cui ha incoraggiato la comunità internazionale a svolgere una rigorosa indagine». Per ora il Papa vedrà Notre Dame nel libro che gli ha donato Macron. Che sia stato proprio quest'ultimo a sfinirlo nel colloquio prima della partenza?