Nell’Uttar Pradesh nuovi arresti di cristiani accusati di “conversioni forzate”
Sulla base di meri pettegolezzi tre cristiani pentecostali sono stati arrestati nell’Uttar Pradesh con l’accusa di conversioni forzate
In Uttar Pradesh, India, si è verificato un nuovo caso di intolleranza religiosa nei confronti dei cristiani. Tre pentecostali sono stati arrestati il 5 ottobre nel villaggio di Abu Saidpur con l’accusa di aver adescato uomini e donne di religione indù e di aver tentato di convertirli al cristianesimo tramite la lettura di testi sacri. I cittadini che hanno sporto denuncia presso la stazione di polizia di Nizamabad sostengono che le conversioni forzate si svolgevano durante degli incontri di preghiera organizzati a casa di Ram Dulare Ram, uno degli uomini arrestati. La polizia, che ha anche confiscato dei testi religiosi e altri libri, sembra che abbia proceduto agli arresti sulla base di semplici dicerie, pettegolezzi non verificati. All’agenzia di stampa AsiaNews il presidente del Global Council of Indian Christians, Sajan K George, ha rinnovato la sua preoccupazione per il moltiplicarsi di incidenti contro i cristiani nell’Uttar Pradesh. “Lo stato dell’Uttar Pradesh – sostiene – è diventato il ricettacolo dell’intolleranza anti-cristiana”. Tra l’altro si rileva una accresciuta sorveglianza sui raduni di preghiera da parte degli indù radicali, complici le forze di sicurezza. A farne le spese spesso sono i pentecostali: “si incontrano in piccole abitazioni, sono il gruppo più vulnerabile perché essi vengono incriminati in base a meri sospetti”.