Natale a Greccio
Trascorrere le festività nel luogo in cui San Francesco, la notte di Natale del 1223, rappresentò per la prima volta la nascità di Gesù.
Vivere il Natale nel luogo che in cui è nata la tradizione del Presepe deve sicuramente essere un’esperienza memorabile, ma anche una visita a Greccio in ogni altro momento dell’anno non può lasciare indifferenti.
Se si vuole essere spettatori della sacra rappresentazione che ogni anno perpetua la tradizione francescana e che viene ripetuta per più giorni dal 24 dicembre all’8 gennaio è possibile informarsi presso la Pro Loco, così come se si desidera semplicemente visitare il Santuario del Presepe.
Il Santuario si trova in un luogo splendido e selvaggio, su un costone roccioso tra i boschi dei Monti Sabini, a due chilometri circa dal borgo medievale di Greccio. Qui Francesco d’Assisi, la notte di Natale del 1223, rappresentò la nascita di Gesù con l’aiuto degli abitanti del paese, trasformando Greccio in una Piccola Betlemme e dando origine ancor oggi ad una tradizione nota in tutto il mondo.
I pellegrini che raggiungono il santuario sono numerosissimi e per meglio accogliergli negli anni Sessanta è stata costruita una chiesa moderna dedicata sempre a San Francesco e all’Immacolata, un utile luogo di raccoglimento prima di visitare uno dei luoghi francescani più significativi. Centro fisico e spirituale del santuario è la piccola chiesa dedicata a San Luca, sorta proprio nel luogo in cui fu realizzata la sacra rappresentazione, con la pietra originalmente destinata a mangiatoia trasformata in altare. La cappella venne affrescata nel 1409 dal Maestro di Narni e rappresenta insieme l’autentica Natività di Betlemme e il Presepe di Greccio.
Vicino alla grotta-cappella si trova il dormitorio più antico, dove ora vi sono affreschi del XVI secolo, ed è costituito da un corridoio su cui si affacciano le più antiche cellette dei frati, al fondo del quale vi è la nuda roccia su cui dormiva Francesco. Rimane anche il Refettorio, dove troviamo l’originale pavimento, il lavatoio e il camino. Prima di salire al piano superiore si incontrano altri spazi, tra cui la cosiddetta cantina di San Francesco e il pulpito di San Bernardino da Siena, davanti all’ingresso della grotta dove venivano seppelliti i monaci. Al sommità di una stretta scala si entra poi nel cosiddetto nel Dormitorio di San Bonaventura, costruito nel XII secolo e destinato ad ospitare quindici cellette. In questi spazi dimorarono, in epoche diverse, San Bonaventura e San Bernardino da Siena. Dopo il dormitorio si visita il coro, che conserva preziose opere d’arte, ed infine si accede alla Chiesa di San Francesco, dedicata al santo di Assisi appena dopo la sua canonizzazione, avvenuta nel 1228; la chiesa è raccolta e semplicissima e permette di cogliere l’autentico spirito francescano. Ultima tappa del percorso è un ulteriore grotta esterna al santuario, dove San Francesco si ritirava in preghiera e dove visse per 32 anni il Beato Giovanni da Parma, settimo ministro generale dell’ordine. Come scrive Tommaso da Celano, frate e biografo di San Francesco, Greccio è un luogo unico: “…Si onora ivi la semplicità, si esalta la povertà, si loda l'umiltà e Greccio si trasforma in una nuova Betlemme…".
PAPILLON CONSIGLIA
Una visita a
RIETI
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