Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico
Borgo Pio
a cura di Stefano Chiappalone

l'ex prefetto

Müller: su Fiducia supplicans chiarimenti che confondono

Secondo il porporato tedesco i vari, vani e contraddittori tentativi di spiegare la Dichiarazione più controversa del pontificato fomentano più che sciogliere i dubbi.

Borgo Pio 13_02_2024
Credit: ALESSIA MASTROPIETRO - Imagoeconomica

Occorre un «ritorno alla chiarezza della Parola di Dio», più che «prostrarsi all'ideologia Lgbt». Lo ha detto il card. Gerhard L. Müller, prefetto emerito della Dottrina della Fede, intervistato dal National Catholic Register riguardo all'ormai famigerata Dichiarazione Fiducia supplicans e ai vani e contraddittori tentativi di chiarificazione.

«Non c'era bisogno di questo documento, ma ora le interpretazioni successive si relativizzano e non fanno altro che approfondire, ampliare la confusione», dice Müller a Edward Pentin, anche perché le persone omosessuali «non vengono portate alla Chiesa relativizzando la verità e sminuendo la grazia, ma dal puro Vangelo di Cristo». Ma il problema per l'ex prefetto si colloca più a monte: «Non esiste un'antropologia chiara, una dottrina chiara: cos'è la grazia? Cos'è il peccato? Cos'è il peccato originale? Quali sono i peccati personali? Cosa fare con la tua volontà e la cooperazione del tuo libero arbitrio con la grazia?».

Sull'eventualità di ritirare Fiducia supplicans Müller risponde che « questa è una domanda per il Papa ed è sua responsabilità. Ma penso che con tutte queste interviste e interpretazioni dell’interpretazione delle interpretazioni, le cose non stiano migliorando».