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PERUGIA

Monache rifiutano il vaccino: il convento viene chiuso

Il monastero benedettino di Santa Caterina di Perugia chiude. A febbraio l'inaspettata visita apostolica, ora il trasferimento di 5 monache. Il motivo? «La visitatrice ha trovato tutto in ordine, tranne che non siamo vaccinate», dice la badessa Madre Caterina alla Bussola nel confermare le indiscrezioni. «Io ho saputo della visita dal vescovo Bassetti, che però non conosceva i motivi. Nel decreto si sottolineano miei comportamenti inappropriati: avrei dovuto obbligare le mie sorelle a fare una cosa che non volevano fare rischiando una denuncia?».

Ecclesia 22_03_2022 English Español

Il convento di Santa Caterina d’Alessandria di Perugia di regola benedettina sarà chiuso molto presto. Ma ciò che fa notizia è la causa della chiusura, che tra i detti e non detti del linguaggio clericale sembra proprio essere il fatto che le suore non sono vaccinate.

Dopo giorni di indiscrezioni nella città umbra e di articoli su siti che insinuavano che le cinque monache saranno trasferite perché non si sono volute piegare al “sacro” inoculo, arriva alla Bussola la conferma che l’unica spiegazione data alla madre badessa del monastero, sorto nel 1500 al civico 179 di corso Giuseppe Garibaldi, è proprio questa: il convento è in ordine spiritualmente, economicamente e liturgicamente. L’unica pecca sarebbe la volontà pervicace delle monache di non vaccinarsi e della badessa di non costringerle a farlo.

È la stessa superiora a confermarlo alla Bussola in questa intervista sofferta.

«È vero, le posso confermare che questa è l’unica spiegazione che mi hanno dato al termine della visita apostolica», dice Madre Caterina alla Bussola.

Una visita apostolica. E perché?
Poco dopo metà febbraio c’è stata la visita apostolica, subito dopo è stata spedita la relazione e ora siamo in attesa di avere la risposta dalla congregazione per gli istituti di vita consacrata.

Ma chi ha richiesto la visita?
Non me l’hanno detto. Io l’ho saputo dal cardinal Bassetti, che è arcivescovo di Perugia.

Quando?
Ero andata da lui per la firma di un documento, ma mi ha detto che non poteva firmarmelo perché era in corso una visita apostolica.

E lei?
Sono trasecolata. “Che abbiamo fatto”, gli ho chiesto.

E lui?
Mi ha detto che non lo sapeva, era soltanto stato informato.

E chi è venuta come visitatrice?
Una consorella delle clarisse di Orvieto, Madre Cristiana Ianni.

Ma che cosa c’è nella motivazione di chiusura?
Il decreto dice che ci sono stati a mio riguardo comportamenti inadeguati.

E che cosa vuol dire?
Mi sono guardata dentro e non riuscivo a capire. Anche la visitatrice ha detto che non ha trovato niente sia a livello di liturgia, sia di formazione e neppure a livello economico. Niente di niente, neppure sulla tenuta del monastero.

E quindi?
L’unica motivazione che mi è stata detta è che le monache non si sono volute vaccinare.

Chi gliel’ha detto?
La visitatrice. (La Bussola ha cercato la religiosa ma il monastero di clausura ha solo la segreteria telefonica ndr.)

In quante siete nel convento?
Cinque, con una sesta che doveva entrare dal Brasile, ma non è ancora riuscita per problematiche di visto e di covid. Attualmente però da un anno una consorella è ricoverata ad Alessandria per la riabilitazione post-operatoria. Ma siamo comunque 5.

È possibile che il numero esiguo, appena cinque, abbia reso necessaria la decisione di chiudere, così come scritto nella Cor Orans (l’istruzione applicativa della Costituzione Apostolica Vultum Dei quaerere sulla vita contemplativa femminile ndr)?
No, anche perché si potrebbero chiedere delle affiliazioni prima di arrivare ad una decisione così drastica.

Disponete di proprietà?
Il monastero soltanto, acquistato dal 1860 al 1940 in tre tranche col sudore delle monache. Abbiamo un'attività di legatoria che prosegue tuttora. 

Quali sarebbero i comportamenti nei suoi riguardi non appropriati?
Non mi è stato ben spiegato, forse che avrei dovuto obbligare le consorelle a vaccinarsi?

Lei si è vaccinata?
No.

Quindi anche lei è no vax?
No, sono una donna di scienza, prima di prendere i voti sono stata nel campo della ricerca scientifica.   

Dunque, avrebbe dovuto costringere le monache a vaccinarsi?
Non potrei mai obbligare delle persone a fare qualcosa che non vogliono fare. Rischierei il penale.

Lei, quindi, ha condiviso la loro decisione di non vaccinarsi?
Sì. A maggio quando si è posto l’interrogativo sulla vaccinazione, loro mi hanno detto subito di no, allora abbiamo deciso di prendere tempo; ad ottobre si è ripresentato il problema. Il medico del monastero mi ha di nuovo interpellata e io di nuovo ho detto di no.

Siete tutte anziane?
No, non tutte siamo anziane.

E il covid in questi due anni l’avete mai avuto?
No, abbiamo sempre goduto di ottima salute.

Essendo di clausura non avete neppure molte occasioni di contatto col pubblico, giusto?
Esatto, da quando non esiste più la foresteria. Abbiamo solo la chiesa, la apriamo quando entrano i fedeli, ma noi stiamo nel coro dietro la grata.

Qual è la situazione ora?
Due monache sono già state trasferite, o meglio: una è ricoverata e sarà dimessa in settimana. L’altra è a Roma a Villa della meditazione per riprendersi da un problema agli occhi. Ma so già che non torneranno qui.

Quindi, siete rimaste in due. Che cosa farete?
Abbiamo chiesto di andare ad Alessandria, presso le piccole suore della Divina Provvidenza.

Crede che il convento che verrà chiuso?
Ho chiesto alla gente di pregare perché rimanga il luogo di preghiera, anche senza di noi. Io posso passare, ma il monastero è importante che rimanga.

E il vaccino lo farà?
Guardi, a questo punto credo proprio che non lo farò mai.