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TRA LE RIGHE

Miracoli

Poesie e prose di Alain-Fournier, per entrare in un mondo affascinante, d’una sensibilità squisita, in cui l’interesse per il cristianesimo è vissuto sotto il segno della “meraviglia”. Solo chi ritorna per un attimo bambino può gustare queste pagine.

Tra le righe 02_07_2011
Miracoli


È il serpente che si morde la coda: in Italia Alain-Fournier è poco conosciuto; poco conosciuto, cioè poco letto e poco richiesto; quindi poco ristampato; e poco pubblicato, giocoforza, significa ancora una volta poco letto. Dalle pagine di quest’autore, morto appena ventottenne, presso Verdun (dice la leggenda, gridando “Vive la France!”, senza aver voluto sfruttare le sue amicizie altolocate per sottrarsi alla battaglia), però, si leva una brezza leggera, che profuma d’incanto, di sogni adolescenziali, d’infanzia; come un altro romanziere coevo, morto giovane, Radiguet, anche dalle pagine di Alain-Fournier spira la brama di vita e di felicità che solo chi non ha conosciuto l’amara disillusione e la necessaria mediocritas della maturità può esprimere in forma così smagliante: e questo alone romantico ha alimentato e continua ad alimentare il mito.

Ne Il grande Meaulnes (Garzanti, pp. 210, euro 9), il solo romanzo di Alain-Fournier, il racconto d’amore trasfigura un avvenimento reale, la visione di una fanciulla bellissima - e ahimè, già fidanzata- che colpì l’autore, proprio come Petrarca il Venerdì Santo del 1327, in una radiosa domenica di giugno, il giorno dell’Ascensione del 1905. La visione diventò per il giovane un’ossessione, un pensiero fisso: il suo modo di intendere l’amore-un paradiso perduto per sempre e per statuto, un mondo che non è più e che si può solo rimpiangere- ne sarà segnato sin dalle radici.

Per conoscere meglio A.Fournier, leggiamo Miracoli, questo, fortunatamente, ristampato di recente (Medusa, Milano 2010, 139 pp., 15, 50 euro, trad. di L. Salvarani), una silva di prose e poesie, con una lunga e preziosa prefazione di J. Rivière, che di Alain-Fournier fu compagno di studi e amico. Attraverso le poesie, si assiste al tramonto del Simbolismo; attraverso le prose, si entra in un mondo affascinante, d’una sensibilità squisita, in cui l’interesse per il cristianesimo è vissuto sotto il segno della “meraviglia” (p. 7).

Il saggio forse più bello, sicuramente più vibrante ed emozionante, Il corpo della Donna (pp. 91-96), dichiara compiutamente l’idea che Alain-Fournier ha dell’amore. Il suo è un desiderio di purezza ardente, che si esprime nel rifiuto del concetto estetizzante e paganeggiante dell’amore, così in voga nella Belle Èpoque: “Il corpo della donna non è l’idolo pagano, il nudo di cortigiana che Hippolyte Taine e Pierre Louys han riesumato dai secoli greci. L’ammirazione da sculture o umanista, che han cercato di inculcarci, non ci soddisfa per nulla” (Miracoli, p. 91).

Il solo elemento estetico-sensuale, cioè, non sa appagare una sensibilità profonda, che cerca nell’amore un’espressione di sacralità: “Non impediremo che la più forte delle passioni umane, l’amore, muova in noi ciò che v’è di più sottile. Ecco la forma umana dei nostri desideri, ecco colei che viene per essere la nostra sposa, dividere con noi la nostra vita: la dolcezza appassionata che ci invade, misteriosamente, al suo avvicinarsi, è la prima esitante emozione del riconoscere quello stesso essere apparso anticamente, quel medesimo corpo femminile mescolato al passato misterioso, infantile e cristiano” (ibid.).

I due aggettivi appaiati non devono stupire: la nostalgia del sacro, il desiderio di purezza ardente non possono situarsi che nell’infanzia, la fase della vita colma di stupore e d’un senso istintivo del sacro e del mistero. Del resto, lo diceva Alain-Fournier in una lettera, “il mio credo in arte è l’infanzia; riuscire a renderla senza alcuna puerilità”, con quella solennità innocente nell’intendere la vita che è tipica del bambino, con quello stupore e quella reverenza con cui egli guarda alla madre e alla natura; e solo chi ritorna, per un attimo, bambino a queste condizioni può gustare davvero l’incanto di queste pagine.

 


Henri Alain-Fournier

Miracoli
Medusa, pagine 144, euro 15,50