McCarrick, una lettera conferma le accuse di Viganò
Una lettera del 2006 firmata dall'allora Sostituto della segreteria di Stato Leonardo Sandri, conferma che dal 2000 il Vaticano era informato degli abusi del cardinale McCarrick sui seminaristi. È una conferma delle circostanze raccontate nel suo memoriale da monsignor Viganò. Molte domande ora attendono una risposta.
- «QUELLO DEL PAPA NON È IL SILENZIO DI GESÙ», di Marco Tosatti
Dal 2000 il Vaticano sapeva delle accuse rivolte all’allora arcivescovo McCarrick, lo prova una lettera firmata nel 2006 dall’allora Sostituto alla Segreteria di Stato Leonardo Sandri, oggi cardinale e Prefetto delle Chiese Orientali. Quindi il Vaticano sapeva, esattamente come ha scritto l’ex nunzio Carlo Mario Viganò nel suo memoriale pubblicato lo scorso 26 agosto.
Il padre domenicano Boniface Ramsey, che ha insegnato dal 1986 al 1996 nel seminario dell’Immacolata Concezione di Newark, il 22 novembre 2000 scrisse una lettera su richiesta dell’allora nunzio negli Stati Uniti Gabriel Montalvo per affermare che era voce ricorrente in seminario che l’arcivescovo “shared his bed with seminarians” (condivideva il letto con i seminaristi). La passione di McCarrick per i seminaristi, dice oggi Ramsey al Catholic news service, era l’oggetto di quella lettera: «Mi lamentavo per le relazioni di McCarrick con i seminaristi e per tutto l’affare di dormire con i seminaristi e così via; tutta la questione che ormai tutti sappiamo».
La lettera datata 11 novembre 2006 firmata dal sostituto Sandri (pubblicata sempre su Catholic news service), fu inviata a padre Ramsey e fa riferimento proprio a quella comunicazione del 2000. La Segreteria di Stato chiede a Ramsey notizie su di un prete della diocesi di Newark e che era valutato per una posizione in Vaticano, ma lo fa «con particolare riferimento alle gravi questioni che riguardano alcuni studenti del seminario dell'Immacolata concezione, che nel novembre 2000 aveva portato confidenzialmente all'attenzione dell'allora nunzio apostolico negli Stati Uniti, il defunto arcivescovo Gabriel Montalvo».
Non si parla direttamente di McCarrick e lo stesso padre Ramsey dice oggi che si era spiegato questo fatto perché le accuse verso il cardinale erano, forse ritenute «troppo sensibili». Ma, aggiunge: «la mia lettera del 22 novembre 2000 era su McCarrick, e non accusava i seminaristi di nulla; accusava McCarrick».
Perciò il 22 novembre 2000, esattamente il giorno dopo la nomina di McCarrick alla guida della diocesi di Washington, la lettera di Ramsey arriva in nunziatura nella capitale Usa e poi viene inviata a Roma in Segreteria di Stato dal nunzio Montalvo. Il cardinale Angelo Sodano è il Segretario di Stato in quel momento.
Negli anni successivi, secondo il memoriale Viganò, arrivarono altre informazioni di accuse in Vaticano. Nel 2006 furono raccolte memorie di un prete della diocesi di Charlotte che accusava McCarrick, e nel dicembre di quell’anno lo stesso Viganò redasse una nota al proposito che venne consegnata ai suoi superiori in segreteria di Stato. Il cardinale Tarcisio Bertone è Segretario di Stato in quel momento.
A questo punto dobbiamo fermarci e lasciare spazio ad alcune domande. Che cosa ne fece il Segretario di stato Sodano di quelle informazioni ricevute nel 2000? Venne informato Giovanni Paolo II? Per queste domande non abbiamo elementi per poter ipotizzare una risposta. E che cosa ne fece poi il Segretario di Stato Bertone? Quando fu informato Benedetto XVI? In questo caso, seguendo il memoriale Viganò, possiamo attestare che tra il 2008 e il 2009 Benedetto XVI comminò delle sanzioni che però erano personali e “segrete”, informali. Sappiamo anche che di fatto queste sanzioni vennero disattese dal McCarrick che continuava le sue attività, forse in tono minore.
Quindi, veniamo all’oggi. Secondo Viganò, Papa Francesco è a conoscenza della situazione almeno dal giugno 2013, quando lo stesso ex nunzio lo incontrò e a domanda riferì di «un dossier grande così su di lui [McCarrick]» presso la congregazione per i vescovi. «Per aver corrotto generazioni di seminaristi».
Nei fatti l’allora cardinale McCarrick dal 2013 aveva ripreso con rinnovata intensità la sua attività di globetrotter internazionale e fundraiser, spesso vantandosi della sua affinità con Francesco. Peraltro, Viganò dice anche che «come Nunzio a Washington, scrissi perciò al Card. Parolin chiedendogli se erano ancora valide le sanzioni comminate a McCarrick da papa Benedetto. Ça va sans dire che la mia lettera non ebbe mai alcuna risposta!». La domanda quindi è la solita: perché si è dovuto attendere il 28 luglio 2018 per accettare le dimissioni dal collegio cardinalizio di colui che generazioni di seminaristi conoscevano come «Zio Ted»?
A queste domande difficili, ve ne sono da aggiungere altre in tono minore ma comunque importanti. Riguardano la Chiesa statunitense. Se il nunzio Montalvo e poi il nunzio Sambi, avevano notizie di queste accuse, chi informarono oltre al Vaticano? Cosa sapeva la conferenza episcopale degli Stati Uniti? Nulla sapeva il vescovo ausiliare di McCarrick a Washingotn, l’oggi cardinale Kevin Farrell? E nulla il suo successore, l’attuale arcivescovo della capitale, cardinale Donald Wuerl?
Una foresta di domande che deve essere diradata, altrimenti il bosco si riempirà di cacciatori di streghe e a quel punto si farà solo di tutta l’erba un fascio.