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Maggioranza e magistratura, clima rovente

"Violata la privacy del premier": Frattini in difesa di Berlusconi mentre Vietti, Csm, difende l'operato dei magistrati.
- L'emergenza è lo strapotere dei giudici, di R. Cascioli
- Ma il premier non è al di sopra della legge, di A. Tornielli

Attualità 11_02_2011
Berlusconi
LA VERA EMERGENZA E' LO STRAPOTERE DEI GIUDICI, di Riccardo Cascioli

MA IL PREMIER NON E' AL DI SOPRA DELLA LEGGE, di Andrea Tornielli


Si fa sempre più drammatico lo scontro tra la maggioranza e magistratura dopo la decisione della Procura di Milano di chiedere il rito immediato per il premier chiamandolo a rispondere delle accuse di concussione e prostituzione minorile.

Sul fronte magistratura ieri a parlare è stato il vicepresidente del Csm Michele Vietti che ad un convegno organizzato a Palazzo Mareschialli in  memoria del giurista Vittorio Bachelet ha dichiarato ''Mi vedo costretto ancora una volta a ribadire che la magistratura non coltiva ''finalità eversive'' ma svolge una funzione silenziosa di applicazione delle regole; le vere finalità eversive erano quelle del terrorismo degli anni '70 e '80, per opporsi alle quali la magistratura ha pagato un alto tributo di sangue''.

Poco prima in difesa di Berlusconi era sceso in campo il ministro degli Esteri Frattini secondo cui la violazione della privacy è un fatto che "può essere portato non solo in Italia ma anche di fronte alla Corte europea dei diritti dell'uomo: c'é una giurisprudenza molto ricca in materia".
Parole cui ha replicato a stretto giro il capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro secondo cui il premier vuole “uccidere le libertà dell’Italia per salvare esclusivamente se stesso”. Per la Finocchiaro inoltre "é chiaro a tutti i cittadini che Silvio Berlusconi non può più essere il presidente del consiglio di una Repubblica democratica. Reca offesa alla dignità, all'autorevolezza, al decoro dell'Italia e degli italiani".

Intanto per la Procura di Milano è stata raccolta la ''prova evidente'' contro Silvio Berlusconi. E così è  stata inviata al gip Cristina Di Censo la richiesta di giudizio immediato per il premier, accusato di concussione e prostituzione minorile, per la vicenda che vede protagonista Ruby, la giovane marocchina ospite, tra tante belle ragazze, delle presunte feste a luci rosse ad Arcore.

Una situazione di fronte alla quale Silvio Berlusconi sbotta e attacca a testa bassa i pm milanesi. Parla di ''schifo'', ''vergogna'' e annuncia una causa contro lo Stato. Una crisi, quella tra governo e magistratura, resa ancora più evidente dal documento finale diffuso al termine dell'Ufficio di presidenza del Popolo della liberta, a Palazzo Grazioli, nel quale si parla, senza mezzi termini, di un ''gravissimo uso politico della giustizia'' da parte della procura milanese in un paese come l'Italia che ''pure negli ultimi 17 anni aveva conosciuto numerosi tentativi della magistratura militante di sovvertire il verdetto democratico''.

Intanto per il fine settimana sono previste due manifestazioni in difesa e contro Berlusconi. Domani il Popolo viola scende in piazza a Milano chiedendo le dimissioni del Presidente del Consiglio al grido di “L’Italia non è una Repubblica fondata sulla prostituzione”, sempre domani nel al capoluogo lombardo al teatro Dal Verme alle 10.30 la manifestazione indetta dal Foglio in replica a quella della scorsa domenica al PalaSharp  dal titolo “In mutande ma vivi” organizzata, si legge, per “tutti quelli che non prendono ordini da Berlusconi ma difendono l’Italia dal progetto di scardinare il berlusconismo con ogni mezzo per mettere al suo posto un civismo minacciosamente illiberal”.