Madre Teresa sugli altari, con il pensiero alle figlie uccise
Papa Francesco ha annunciato la data di canonizzazione della missionaria della Carità: il 4 settembre. Sullo sfondo la barbara uccisione delle 4 suore della congregazione da lei fondata. Con lei anche José Sanchez del Rio, Giuseppe Gabriele del Rosario, Stanislao di Gesù Maria e Maria Elisabetta Hesselblad.
Papa Francesco ha decretato la canonizzazione di alcuni beati, tra cui Madre Teresa di Calcutta e Giuseppe Sanchez del Rio. L'annuncio è avvenuto nel corso del concistoro ordinario pubblico che si è svolto ieri mattina nel Palazzo Apostolico. Madre Teresa sarà santa il prossimo 4 settembre, mentre il giovane beato della Cristiada lo sarà domenica 16 ottobre 2016.
La figura della piccola suora con il sari bianco e azzurro è conosciuta da molti nei suoi tratti principali, tuttavia è possibile comprendere meglio il suo specialissimo carisma attingendo a un tragico e recente fatto di cronaca.
Pochi giorni fa quattro suore Missionarie della Carità - la congregazione fondata da Madre Teresa - sono state uccise nello Yemen da un commando di fanatici islamisti; nell'ultima lettera inviata alle consorelle di Roma nel giugno 2015 si può respirare la loro fede, chiaramente vissuta sulle orme della loro Madre.
“Ogni volta che i bombardamenti si fanno pesanti”, scrivevano nell'estate scorsa le quattro sorelle trucidate, “noi ci inginocchiamo davanti al Santissimo esposto, implorando Gesù misericordioso di proteggere noi e i nostri poveri e di concedere pace a questa nazione. (…) Come faremo a sfamare domani i nostri poveri? Con fiducia amorevole e abbandono totale, noi cinque corriamo verso la nostra casa d'accoglienza, anche quando il bombardamento è pesante. Ci rifugiamo a volte sotto gli alberi pensando che questa è la mano di Dio che ci protegge. E poi corriamo di nuovo velocemente per raggiungere i nostri poveri che ci attendono sereni. (…) Subito iniziamo il nostro lavoro pulendo, lavando, cucinando utilizzando gli ultimi sacchi di farina e le ultime bottiglie d'olio proprio come la storia del Profeta Elia e della vedova. Dio non può mai essere da meno in generosità fino a quando rimaniamo con lui e i suoi poveri. Quando i bombardamenti sono pesanti ci nascondiamo sotto le scale, tutte e cinque sempre unite. Insieme viviamo, insieme moriamo con Gesù, Maria e la nostra Madre."
Fede, speranza e carità, vissute fino in fondo, con una speciale attenzione agli ultimi, agli indifesi, ecco cosa emerge da queste righe in cui sembra di poter vedere all'opera la stessa Madre Teresa. Righe che ci introducono anche alla testimonianza e al martirio subito dal quindicenne messicano Josè Sanchez del Rio.
Erano gli anni venti del '900 e il Messico era sotto il governo del massone Calles che aveva intrapreso una repressione violentissima contro i cristiani. Preti uccisi ed espulsi, seminari chiusi, e laici perseguitati per la loro fede. Ma proprio dai laici venne quella resistenza che conosciamo sotto il nome di “cristiada”, una battaglia combattuta al grido di “Viva Cristo Rey!” e sotto la bandiera della Madonna di Guadalupe. Una battaglia per la libertà della propria fede.
Catturato durante la battaglia di Cotija del 6 febbraio 1928, il giovane José viene rinchiuso nella chiesa del suo paese, profanata dai soldati di Calles. Per futili motivi i soldati cominciano ad accanirsi sul ragazzo: lo seviziano, lo picchiano. Ma lui resiste, gridando a più non posso: “Viva Cristo Rey!”. A questo punto, per fargli rinnegare la fede, cominciano ad offrirgli denaro, possibilità di fuga, poi, di fronte al rifiuto, chiedono un riscatto ai genitori. Ma José li convincerà a non pagare.
La sera del 10 febbraio 1928, alle 23, quando nessuno poteva vedere ciò che dei soldati stavano per fare a un ragazzo di 15 anni, cominciò la via crucis di Josè. Gli spellano mani e piedi, quindi lo costringono a camminare sul sale, infine lo conducono, sempre a piedi, fino al cimitero, lo accoltellano, infine lo freddano con un colpo di pistola. Perchè spazientiti e innervositi dalle continue invocazioni che il ragazzo avevo pronunciato ininterrottamente: “Gesù e Maria!”
Insieme a Madre Teresa e Sanchez del Rio, Papa Francesco ha reso note anche le date di canonizzazione del cura Brochero, l'argentino Giuseppe Gabriele del Rosario, che sarà proclamato santo insieme al giovane martire messicano, e quella di Stanislao di Gesù Maria (Giovanni Papczynski) e Maria Elisabetta Hesselblad, il 5 giugno.
“Insieme viviamo, insieme moriamo con Gesù e Maria”, hanno scritto le quattro consorelle di Madre Teresa. Ecco il programma di vita dei prossimi cinque santi, anzi di tutti i santi, cioè di coloro che ci insegnano ad alzare lo sguardo alle “cose di lassù”.