Macron vs parlamento: torna il Ddl mostro sulla bioetica
Il progetto di legge francese sulla bioetica ripristina misure come l'estensione della Pma alle donne single, lesbiche, o che vogliano figli da uomini morti. Con la possibilità di creare embrioni chimerici animali-umani. Misure che erano state eliminate dai senatori a febbraio: ora la maggioranza presidenziale avrà mano libera, ignorando il lavoro del Senato. In corso diverse manifestazioni di protesta. Una speranza nelle prossime elezioni.
Non è una sorpresa che giovedì 3 giugno i deputati abbiano adottato in Commissione Speciale alla Assemblea Nazionale il progetto di legge sulla bioetica, ripristinando misure come l'estensione della PMA alle donne single e alle coppie lesbiche e la possibilità di creare embrioni chimerici animali-umani.
La Manif pour Tous convoca una manifestazione popolare di due giorni (7 e 8 giugno) davanti alla Assemblea dei Deputati francesi per dimostrare quanto sia ingiusta e anti-popolare la legge. La discussione in Aula iniziata ieri alle ore 16:00 ha avuto il tempo contingentato per dibattito e votazioni, non più 12 ore e trenta minuti. Dopo di che si andrà di nuovo al Senato (24 giugno) ma questa volta il baratro potrebbe aprirsi definitivamente, perché se ancora una volta i senatori modificassero le norme inumane volute dal Governo, a qual punto basterebbe solo una quarta ed ultima approvazione con modifiche della Assemblea per approvare definitivamente la legge (navetta legislativa).
Il testo, approvato dalla Commissione della Assemblea Nazionale nei giorni scorsi (1-3 giugno), dopo il voto di 1700 emendamenti, ripristina la maggior parte delle misure che erano state eliminate dai senatori in febbraio, quei miglioramenti molto significativi e auspicati da molti protagonisti della vita sociale, medico-professionale ed etica. In precedenza la Commissione Mista di senatori e deputati si era riunita il 17 febbraio per trovare una mediazione sul testo e c’erano voluti solo 20 minuti per constatare che: “Le differenze che sono state esposte testimoniano la vitalità del nostro dibattito democratico. Tuttavia, sono molto profonde e ci impediscono di raggiungere un accordo”.
Ma il governo Macron, invece di ritirare il testo, decideva per una terza lettura in entrambe le camere. Poiché questo non permetterà di raggiungere un testo comune, tanto è profonda la divisione, Macron sa bene che sarà l'Assemblea Nazionale ad avere l'ultima e definitiva parola. Ciò significa che la maggioranza presidenziale avrà mano libera tra qualche mese, ignorando il lavoro del Senato, l'opposizione di molti deputati alle misure più divisive e le conclusioni degli Stati Generali di Bioetica organizzati nel 2018. Perciò 85 parlamentari delle opposizioni lo scorso 28 maggio, sulle colonne di La Croix avevano scritto un appello al Presidente Macron chiedendo di ritirare la legge, anteporre ai suoi desideri politici le emergenze vere del paese (terrorismo, islamizzazione, situazione sanitaria, povertà e crisi economica) e lasciare alla competizione politica delle Presidenziali il dibattito sulle questioni bioetiche.
La risposta di Macron? La sua maggioranza, con il sostengo di Socialisti e Sinistre varie, non ha voluto né ascoltare, né accogliere le preoccupazioni dei senatori e ha scelto invece di tirare dritto sul progetto originale del Governo. L'estensione della procreazione medicalmente assistita (PMA) alle donne sole o alle coppie lesbiche? Reintegrata e con essa l’abolizione del padre. Il prelievo e il congelamento di ovociti per le donne, senza motivo medico? Reintegrato. L’autorizzazione a creare embrioni chimerici, aggiungendo cellule umane a un embrione animale? Reintegrata. Il riconoscimento davanti a un notaio per permettere, in una coppia omosessuale, alla donna che non ha partorito di essere considerata legalmente come la madre? Reintegrato. Questo il lavoro rapidissimo della Commissione al Parlamento francese la scorsa settimana.
L'opposizione aveva cercato, con emendamenti e sub-emendamenti, di mantenere le modifiche apportate dal Senato. Due vittorie delle minoranze e del buon senso ci sono state: la prima è stata la bocciatura dell'emendamento che cercava di reintrodurre il criterio del "disagio psicosociale" per giustificare il ricorso all'aborto; la seconda è la bocciatura della PMA ‘post mortem’ (cioè eseguita nonostante la morte del coniuge). Ma tutto può ancora cambiare nell'emiciclo dei deputati, la maggioranza di Macron e delle sinistre potrebbe approvare anche queste due modifiche ed includerle nella legge. Le opposizioni stanno organizzandosi per usare ogni strumento regolamentare al fine di impedire che il testo definitivo veda la luce prima delle elezioni Presidenziali del prossimo anno (primo turno a fine aprile e secondo turno ad inizio maggio 2022) dove, nei sondaggi, Marine Le Pen è in netto vantaggio al primo turno ma potrebbe uscire sconfitta al ballottaggio.
Tuttavia non è solo la politica che si scalda per le forzature di Macron sulla legge di bioetica, diverse iniziative sono in corso. L’Associazione Hozana ha promosso dal 4 al 12 giugno la ‘Novena al Cuore Immacolato di Maria’, le associazioni coalizzate in ‘Marchons Enfants!’ stanno raccogliendo firme con una petizione popolare, il seguitissimo blog ‘Salon Beige’ invita i propri lettori a scrivere direttamente ai deputati di ogni partito per fermare questo scempio e la Manif pour Tous ha organizzato due giorni di manifestazioni, in concomitanza della discussione di domani e del voto di martedì, nei pressi della Assemblea Nazionale. ‘Tutti necessitano di una mamma ed un papà’, ‘l’uguaglianza di diritti inizia dal momento della nascita’ gli slogan delle manifestazioni che si sono tenute ieri e che continueranno oggi per fare sentire “la nostra voce a coloro che in Parlamento sono pronti a sacrificare i bisogni più elementari dei bambini e a mettere in pericolo il patrimonio genetico degli esseri umani per ideologia o per viltà”. Dunque Macron vuole far approvare una legge ‘franckestein’ che non ha nulla di progressista, piuttosto, come ha detto recentemente il filosofo Alain Fienkielkraut : “Emmanuel Macron presume di essere, e di diventare in particolare se venisse rieletto, il Presidente del cambiamento delle persone e del cambiamento della civiltà” francese. Più che cambiamento, una rivoluzione a colpi di maggioranza contro il popolo e lo stesso ethos francese.