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IL CASO

Ma quanto è trendy il presepe sul gommone

Il Presepio, per sua natura, si presta allo scatenamento della fantasia e ne abbiamo visti di gay, di etnici, con asini e buoi mascherati da avversari politici. C’è chi li fa col Lego e chi con gli origami, e forse sono i migliori, dal momento che non cercano di piegare la Natività alle personali ideologie dei loro ideatori.

Ecclesia 03_01_2016
Maria e San Giuseppe sul gommone degli immigrati

A sfogliare i giornali –ma anche a dare un’occhiata in giro- sembra proprio che il sogno di tanti preti “di base”, come usa dire, sia quello di fare il manager di un centro di recupero per tossici o di uno “di accoglienza”, come fa più fino dire; o, in mancanza di meglio, l’agitatore sociale dedito alla “denuncia” diuturna (e anche notturna) delle “ingiustizie”. Naturalmente, quelle politicamente corrette. In effetti, è vero che fin dai tempi di Giovanni il Battista la denuncia dell’ingiustizia accompagna il cristianesimo. Ma, nell'esempio succitato, occorre precisare che l’accusa di concubinaggio illecito era rivolta al capo dello Stato, mica a Berlusconi. Cioè, si rischiava davvero il collo (cosa che effettivamente avvenne) e ci voleva vero coraggio. 

Altro esempio: san Francesco di Paola, fondatore dei francescani Minimi (cioè, dell’ordine religioso più duro mai esistito), diversamente dallo stesso Battista faceva tanti miracoli, cosa che non si può dire degli odierni preti robinhood. Una volta il re di Napoli, Ferrante d’Aragona, lo convocò per elargirgli una somma di denaro a favore delle sue opere di carità. Il santo, davanti alla corte schierata, prese le monete d’oro e le strinse nel pugno, facendone colare sangue. E disse al re che quello era il sangue del popolo, spremuto dalle tasse. Già: il denaro che gli aveva dato il re non era suo, del re, ma del popolo. L’argomento fu ripreso da Margareth Thatcher, com’è noto. Ma avete mai visto un “prete-coraggio” –come li chiamano- presentarsi al cospetto di Renzi (o di Monti o di un altro a caso) e rinfacciargli la medesima cosa? No, e mai lo vedrete. 

Voi mi direte: ma chi sono questi, e come li riconosciamo? Una buona traccia è semplice: se tengono parrocchia, anche come coadiutori, andate a vedere, in questi giorni, i loro presepi. Se il Bambin Gesù non è adagiato nella solita mangiatoia, ma in un gommone, è altamente probabile che siate sulla pista giusta. Sì, perché, il “messaggio”, come si usa dire, è chiaro: Gesù è stato migrante (in Egitto), profugo (in Egitto), cacciato dalla sua terra (in Egitto). Ergo, mano al portafogli e scucire senza storie. Certo, questo Gesù d’Egitto al colto ricorda parecchio il Gesù “primo comunista” o “primo rivoluzionario” o “primo massone” o addirittura “ariano”, quando non “romano”, visto che per certuni era figlio del legionario Pantera (il coltissimo sa che la diceria derivò da una cattiva lettura del greco parthenos, i.e. vergine, perché Gesù era figlio di una Vergine). 

Insomma, c’è un Gesù per tutte le stagioni, e oggi ci tocca questa. Il Presepio, per sua natura, si presta allo scatenamento della fantasia e ne abbiamo visti di gay, di etnici, con asini e buoi mascherati da avversari politici. C’è chi li fa col Lego e chi con gli origami, e forse sono i migliori, dal momento che non cercano di piegare la Natività alle personali ideologie dei loro ideatori. Dove invece manca la fantasia e l’originalità è, tanto per cambiare, nel suddetto clero agit-prop, supinamente adagiato sul gommone (o sulla ciambella di salvataggio, quando fa difetto lo spazio). L’anno scorso il gommone non era ancora in voga e c’è stato chi, a Natale, ha fatto trovare la mangiatoia vuota. Messaggio: Gesù si rifiuta di nascere tra i cattolici (italiani) che sono così egoisti da esigere (rectius: chiedere timidamente) una disciplina delle ondate migratorie. 

Eh, il prete indignado a senso unico è l’ultimo grido, e dovremo tenercelo finché il politicamente corretto non avrà inventato qualcos’altro. Permettetemi una profezia: nel 2016 troveremo nella mangiatoia un cucciolo di beagle (denuncia della vivisezione) e si vi azzarderete a protestare vi diranno che siete senza cuore. Anzi, che non siete dei buoni cristiani, perché lo sanno tutti che san Francesco amava alla follia il bestiame. Magari qualche ricercatore britannico scoprirà un vangelo  apocrifo in cui si dice che Gesù a Nazareth aveva un pet, Kan-El (ogni riferimento al nome kriptoniano di Superman è puramente casuale). Che famigliola sarebbe stata, la sua, senza un animale domestico da vezzeggiare?