Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Cedda a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

L'umiltà apre alla misericordia

Chi invece si umilia sarà esaltato (Lc 18,14)

Schegge di vangelo 26_10_2025 English Español

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». (Lc 18,9-14)

Uno dei maggiori ostacoli nella vita spirituale è la presunzione di credere di meritare i doni di Dio, quasi come se la creatura potesse rivendicare diritti davanti al suo Creatore. Questo atteggiamento è pericoloso perché alimenta la superbia, ci rende arroganti verso Dio e ci allontana anche dal prossimo. Nella parabola del fariseo e del pubblicano la differenza è chiara: il fariseo, pur ringraziando in apparenza Dio, in realtà esalta se stesso, convinto di essersi guadagnato i doni divini e di valere più del peccatore che prega accanto a lui; il pubblicano invece, riconoscendo la propria miseria, si affida con semplicità alla misericordia del Signore, che subito lo accoglie. Riesci a riconoscere che tutto ciò che hai è dono di Dio e non merito tuo? Ti capita di confrontarti con gli altri sentendoti superiore invece che fratello? Sai affidarti con cuore umile alla misericordia di Dio, come il pubblicano?