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commissione di studio

Lourdes: quei mosaici feriscono in un luogo di guarigione

Per il vescovo Micas le opere di Rupnik sulla basilica feriscono i pellegrini, specie chi viene da storie di abusi. Un'équipe è al lavoro per deciderne il destino.

Borgo Pio 29_03_2023

La basilica di Lourdes è uno dei luoghi più significativi "segnati" dall'impronta di Rupnik. I suoi mosaici venivano inquadrati anche durante la preghiera del Rosario trasmesso in tv. "Venivano", perché ora quell'inquadratura non c'è più, in attesa di decidere cosa fare dei mosaici.

Pellegrini di vari Paesi attendono un gesto di rispetto per la sensibilità delle vittime, racconta il vescovo di Lourdes, Jean-Marc Micas, intervistato da La Vie. La questione è emersa il 27 marzo nel conseil d'orientation, l'organo che aiuta il vescovo nella gestione del santuario. «Da qualche tempo riceviamo domande sulla problematica posta dai mosaici» che provengono «da vittime di violenze sessuali» da parte di chierici. Vengono a Lourdes, «luogo di guarigione» e «trovarsi davanti proprio lì un'opera di Rupnik costituisce per loro un'aggressione supplementare».

Che fare? Per cominciare non vengono più ripresi in tv, durante la preghiera del Rosario, «da qualche settimana, su nostra richiesta», dichiara il vescovo, che sottolinea di nuovo la specificità di Lourdes come luogo di guarigione, il che rende ancora più critica la presenza delle opere di un sacerdote al centro di uno scandalo per abusi psicologici e sessuali. «È la stessa problematica – aggiunge – che si pone per esempio per un altro luogo di guarigione, come la tomba di Padre Pio a Pietrelcina [in realtà a San Giovanni Rotondo, ndr]». Il futuro dei mosaici è dunque nelle mani di una commissione di studio: «Siamo pronti a qualsiasi decisione, senza pressioni».