Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Pascasio Radberto a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

L'obbedienza di San Giuseppe

Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea (Mt 2, 22)

Schegge di vangelo 29_12_2019

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno». (Mt 2, 13-15. 19-23)

Anche nella cattiva sorte Giuseppe obbedisce immediatamente alle ispirazioni divine. Uomo silenzioso, ha imparato ad ascoltare e, nella perseveranza dell’ascolto e della contemplazione, a fidarsi di Dio e a obbedirgli. Tutti noi dobbiamo quindi la nostra Salvezza in primo luogo a Dio ma anche alla silenziosa umiltà di Giuseppe. Perseveriamo nell’obbedienza a Dio come ci ha insegnato con l'esempio san Giuseppe, patrono della Chiesa universale.