Lo spessore morale
Che cosa dici di te stesso? (Gv 1,22)
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. (Gv 1,6-8.19-28)
Che cos’è lo spessore morale di una persona? Lo spessore morale si riferisce alla profondità e alla coerenza dei suoi principi morali. Lo spessore morale coinvolge la consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, la capacità di discernere tra ciò che è giusto e sbagliato, e la volontà di agire in conformità con i propri principi, anche quando ciò può essere difficile o impopolare. Ci comporteremo davvero da cristiani se adegueremo la nostra condotta a Dio, alla sua Parola e ai suoi insegnamenti. Tutto il resto passerà. Per questo San Giovanni ha accettato di morire per dare testimonianza e ribadire la verità sulla santità e l'indissolubilità del matrimonio. E tu come affronti le sfide, le tentazioni e le pressioni esterne?