OCCHIO ALLA TV
Lo sfruttamento della credulità popolare
In un’epoca di crisi e di incertezza trova terreno fertile la speculazione di chi fa leva sulle paure e sulle speranze popolari. Ieri sera Roberto Giacobbo, conduttore di “Voyager”, ce ne ha dato prova...
Occhio alla Tv
17_05_2011
In un’epoca di crisi e di incertezza trova terreno fertile la speculazione di chi fa leva sulle paure e sulle speranze popolari. Ieri sera Roberto Giacobbo, conduttore di “Voyager” (RaiDue, lunedì ore 21.05), ce ne ha dato prova per l’ennesima volta con il suo viaggio a Bugarach, piccolo paese dei Pirenei francesi, mosso da ipotesi improbabili: lì sarebbe passata una stirpe di Re discendente da Gesù, lì ci sarebbero indizi che porterebbero al più prezioso tesoro del mondo, lì sarebbero nascosti i Catari, lì esiste una montagna che sarebbe uno dei pochi luoghi al mondo in cui salvarsi dalla presunta Apocalisse del 21 dicembre 2012…
Giacobbo riesce a dare il meglio di sé (se così si può dire) quando può usare la sua capacità affabulatoria e la spettacolarità delle immagini per vendere fumo al pubblico credulone. La trasmissione naviga sui confini della verosimiglianza e sfrutta a mani basse la suggestionabilità popolare di cui un po’ tutti siamo vittime spesso inconsapevoli. Se inizialmente il programma prediligeva argomenti legati alla scienza, all’archeologia e alla storia, pian piano la deriva verso l'irrazionale e l’inspiegabile si è fatta sempre più evidente.
Sarà una coincidenza, ma a molti dei temi assurdi affrontati in trasmissione il conduttore ha dedicato interi libri (“Chi ha veramente costruito le piramidi e la sfinge”, “Atlante dei mondi perduti”, “2012. La fine del mondo?”) che hanno avuto un buon successo di vendita. Da un personaggio che nasce e si presenta come giornalista, ricoprendo per giunta ruoli di vertice nella tv di servizio pubblico, ci si aspetterebbe ben altro.