L'ipocrisia dell'ospedale che rimanda al boia nazista
L'Alder Hey fa le condoglianze agli Evans e chiede rispetto per la privacy. Un'ipocrisia e un cinismo che hanno autorevoli antenati. Nel 1943 infatti lo psichiatra nazista Illing si rivolgeva in modo molto simile ai genitori di un bambino disabile ucciso dal programma eugenetico del Terzo Reich. "La sua vita non sarebbe stata utile alla società...ha avuto una dolce morte". Proprio come Alfie: "Una vita inutile" conclusa "nel comfort e nella discrezione".
Storia maestra di vita. Non sempre, però, perché l’uomo non impara dai suoi errori. Il piccolo Alfie ha appena ricevuto il più grottesco e sadico degli attestati di condoglianze. Arriva direttamente dalla direzione dell’ospedale Alder Hey che ha pervicacemente voluto, provocato e ottenuto la sua morte. Un comunicato che non può non risultare ipocrita e diabolicamente provocatorio.
“Desideriamo esprimere le nostre sentite condoglianze alla famiglia di Alfie in questo momento estremamente doloroso – si legge in un comunicato pubblicato sul sito dell’ospedale dove Alfie ha concluso la sua vita terrena a seguito di una crisi respiratoria -. Tutti noi esprimiamo sentimenti di vicinanza ad Alfie, Kate, Tom e tutta la sua famiglia e i nostri pensieri sono con loro”.
Infine una considerazione su quanto accaduto in questi lunghissimi giorni: “Questo è stato un viaggio devastante per loro e chiediamo che la loro privacy e la privacy del personale di Alder Hey siano rispettate”. Quale sia la privacy dell’ospedale da rispettare non è dato sapere.
Ma il punto è un altro, al di là dell’ipocrisia, della falsità e della sfacciataggine con la quale l’ospedale nel nome del miglior interesse per Alfie causa la morte e poi sembra quasi esorcizzarla con un pietoso commiato.
E rimanda appunto alla storia. A quando nel 1943 lo psichiatra nazista Ernst Illing indirizzava ai genitori di uno dei bambini assassinati dai reparti speciali infantili istituiti dal Terzo Reich incaricato di eliminare fin dall’infanzia i bambini disabili.
Ecco il testo: "Devo comunicarvi il mio rammarico nell'informarvi che il bambino è morto il 22 gennaio 1943 per infiammazione delle vie respiratorie. (...) Egli non aveva fatto alcun tipo di progresso durante il suo soggiorno qui. Il bambino non sarebbe certamente mai diventato utile alla società ed avrebbe anzi avuto bisogno di cure per tutta la vita. Siate confortati dal fatto che il vostro bambino ha avuto una dolce morte".
Anche qui un bambino morto per complicanze respiratorie e anche qui ricorre il tema del fallimento di un progresso clinico. Ma ciò che è inquietante, è il tema dell’utilità alla società di quel bambino. Lo stesso termine che ricorre oggi con la sentenza del giudice sull’inutilità della vita di Alfie Evans e da qui il concetto di best interest che ha attivato il protocollo di morte per Alfie.
Inoltre, la carità pelosa e falsa di chi dopo aver provocato la morte cerca di consolare i genitori. Davvero non c’è proprio nulla di nuovo sotto il sole. Il comunicato dell’Alder Hey Hospital assomiglia nei toni e nel risultato finale a quel programma di selezione eugenetica della società che aveva caratterizzato la società nazista. Un programma che nel nome della razza nordica e perfetta e del darwinismo sociale portò all’uccisione di 5000 bambini cui erano state diagnosticate patologie di ritardo mentale o sindrome di Down, microcefalia e idrocefalie, malformazioni di arti o lesioni alla colonna vertebrale, paralisi cerebrale infantile. Diagnosi che invece per Alfie non è mai nemmeno stata fatta.
Infine. Il dottore nazista informa i genitori che il piccolo "ha avuto una dolce morte". Quante analogie con il comfort garantito dal personale medico nel protocollo di morte reso pubblico prima del distacco del ventilatore. "Da quel momento - si leggeva - lo staff medico continuerà ad osservare la situazione di Alfie e il livello di conforto e ad attendere ai suoi bisogni e a quelli della sua famiglia, con discrezione, ma pronto a fornire con sollecitudine supporto e conforto".
Con la morte del piccolo Evans la tanto sbandierata mitologia del Ricordo dello sterminio e le sceneggiate sul pericolo nazista in questo o quel partito si offuscano, vengono a crollare come castelli di sabbia. Perché a Liverpool, come già è stato fatto a Londra con Charlie Gard e Isaiah e come si fa nascostamente da decenni in tutto il mondo con l’aborto e l'eutanasia, la selezione eugenetica della specie va avanti, ma nel disinteresse di tutti, anzi con il plauso di un mondo cinico e diabolico.
Da Sparta alla civile Gran Bretagna, passando per il Terzo Reich, le differenze noi non riusciamo proprio a trovarle.