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IL DOCUMENTO

L'incontro tra Maometto e la delegazione di cristiani di Najran

Al fine di comprendere come siano impostati i rapporti di dialogo fra l'islam e il cristianesimo, proponiamo la traduzione in italiano della cronaca di Ibn Hisham dell'incontro di Maometto con la delegazione di cristiani di Najran.

Libertà religiosa 18_08_2015
Corano

Una delegazione di cristiani si recò dall'Inviato di Allah. Era composta da sessanta uomini a cavallo, quattordici di loro erano nobili e tra questi ultimi tre erano commercianti, nella fattispecie: il `aqib, il loro capo, un uomo d'affari, il loro principale consigliere a livello politico, di nome `Abd al-Masih; il sayyid, il loro amministratore che si occupava dei trasporti e dell'organizzazione generale, di nome al-Ayham; e il loro vescovo, uno studioso e una guida religiosa che controllava le loro scuole, di nome Abu Haritha ibn `Alqama, appartenente ai Banu Bakr ibn Wa'il.

Abu Haritha occupava una posizione di prestigio tra loro, era un grande studioso, quindi aveva una conoscenza approfondita della loro religione e i re cristiani di Bisanzio lo avevano onorato versandogli un sussidio e dandogli dei servitori, gli avevano costruito chiese e lo avevano ricoperto di gesti di riconoscenza per via della sua conoscenza e il suo zelo nei confronti della religione.

Quando partirono da Najran per incontrare l'Inviato, Abu Haritha montò su un asino con un fratello, il cui nome era Kuz ibn `Alqama, al proprio fianco. L'asino di Abu Haritha inciampò e Kuz esclamò: “Che il tale possa inciampare!” sottintendendo l'Inviato. Abu Haritha lo redarguì: “Che tu possa inciampare!”

“Perché, fratello mio?”, domandò.

“Perché lui è il profeta che stavamo attendendo”.

“Allora perché se lo sai, che cosa ti impedisce di accettarlo?”

“Il modo in cui queste persone ci hanno trattato. Ci hanno dato epiteti, ci hanno pagato sussidi e ci hanno onorati. Ma sono assolutamente contrari a lui, e se dovessi accettarlo ci porterebbero via tutto quel che abbiamo.”, rispose.

Kuz rifletté sulla questione e in seguito accettò l'islam, ed era solito raccontare questa storia, così per lo meno ho sentito.

Muhammad ibn Ja'far ibn al-Zubayr mi ha detto che quando giunsero a Medina entrarono nella moschea del Profeta mentre stava recitando la preghiera del pomeriggio, indossando abiti, mantelli e indumenti yemeniti, con l'eleganza degli uomini dei Banu al-harith ibn Ka'b. I Compagni del Profeta presenti quel giorno dissero che nessuna delegazione giunta dal Profeta si era comportata come loro. Al momento delle preghiere si alzarono e pregarono nella moschea dell'Inviato ed egli ordinò di lasciarli fare. Pregarono verso oriente. 

I nomi dei quattordici principali cavalieri erano: `Abd al-Masih il `aqib, al-Ayham, il sayyid, Abu Haritha ibn `Alqama fratello dei Banu Bakr ibn Wa'il, Aws, al-Harith, Zayd, Qays, Yazid, Nubayh, Khuwailid, `Amr, Khali, `Abd Allah, Yuhanna. Di questi i primi tre parlarono con l'Inviato. Erano cristiani di rito bizantino, sebbene differissero tra loro su alcuni punti, quando dicevano Egli è Allah, e Egli è il Figlio di Allah, e Egli è la terza persona della Trinità, che è la dottrina del cristianesimo. Sostengono che egli sia Allah perché era solito resuscitare i morti, sanare i malati, e dichiarare l'invisibile, perché era solito costruire uccelli di terracotta per poi soffiare su di loro e portarli a vita, tanto che poi questi volavano via. Tutto ciò sarebbe avvenuto per ordine di Allah Onnipotente “e ne faremo un segno per la gente”. Sostengono che sia il figlio di Allah poiché dicono che non abbia conosciuto un padre, poiché ha parlato nella culla e questo è qualcosa che nessuno uomo ha mai fatto. Sostengono che sia il terzo di tre poiché Allah dice: Abbiamo fatto, abbiamo ordinato, abbiamo creato e abbiamo decretato, ed essi dicono, se Egli fosse uno avrebbe detto ho fatto, ho creato e così via, mentre Egli è Se stesso, Gesù e Maria. Riguardo a queste affermazioni è disceso il Corano.

Quando i due sacerdoti gli si rivolsero l'Inviato disse loro: “Sottomettevi [a Allah]!”

Risposero: “Ci siamo già sottomessi!”

“Non vi siete sottomessi! Sottomettetevi!”

Ribatterono: “Ci siamo sottomessi al tuo cospetto”.

“Mentite. Affermate che Allah abbia un figlio, adorate la croce, mangiate carne di maiale, quindi non vi siete sottomessi.”

“Ma allora chi è suo padre, Maometto?”

L'Inviato rimase in silenzio e non rispose. Quindi Allah fece discendere riguardo alle loro affermazioni e la loro incoerenza più di ottanta vers della sura di `Imran ed Egli disse: `A.L.M., non c'è altro Allah al di fuori di Allah, il Vivo, il Sussistente' Così la sura inizia con l'affermazione che Egli trascende quel che loro [i cristiani] affermavano, e della sua unicità nella creazione e nell'autorità, senza associato alcuno, refutando quindi l'infedeltà che hanno inventato, rendendoli rivali di Allah, usando quindi i loro argomenti contro di loro in riferimento al loro signore per mostrare i loro errori. “Non c'è altro Allah al di fuori di Allah”, nessuno gli è pari quanto ad autorità. “Il Vivo, il Sussistente”, il Vivo che non può morire, mentre Gesù è morto e crocifisso secondo la loro dottrina, il Sussistente che resta incessantemente nel luogo della Sua sovranità nella Sua creazione, mentre Gesù, secondo la loro dottrina, fu rimosso dal luogo in cui si trovava e da lì andò altrove. “Egli ti ha rivelato il libro in tutta verità” ovvero con la verità sulla quale differiscono. “E ha rivelato la Torah e il Vangelo” ovvero la Torah a Mosé e il Vangelo a Gesù, poiché ha fatto discendere libri a coloro che erano venuti prima di lui. “E adesso ha rivelato il discernimento” ovvero il testo che distingue tra la verità e la falsità su questioni sulle quali le sette divergono per quanto riguarda la natura di Gesù e altre questioni. “Quelli che accusano di menzogna i segni di Allah avranno un duro castigo, Allah è forte, la vendetta Gli appartiene” ovvero Allah si vendicherà con tutti coloro che negano i Suoi segni, dopo averli conosciuti e dopo avere conosciuto quel che proviene da Lui. “A Allah non è nascosto nulla sulla terra, nulla in cielo” ovvero Lui conosce che cosa vogliono fare gli uomini e quale raffronto cercano di fare nella loro dottrina di Gesù quando lo rendono Allah e il loro Signore, nel momento in cui sono a conoscenza che lui non è nulla del genere, comportandosi quindi con insolenza e infedeltà. “Egli è colui che vi dà forma nel ventre delle vostre madri, come Egli vuole” ovvero Gesù fu formato nel ventre di una donna - e questo non cercano di negarlo - come ogni altro figlio di Adamo, quindi come può essere Allah se ha occupato quella posizione? Poi Egli dice per innalzare la Sua trascendenza e l'unità della Sua essenza al di sopra di quel che gli hanno attribuito: “Non c'è altro Allah che Lui, il Potente, il Saggio”. Il Potente nella Sua vittoria su coloro che Lo negano quando Egli vuole e il Saggio nel Suo argomentare e nel Suo caso contro le Sue creature. “Egli è Colui che ti ha rivelato il libro, il quale contiene versetti solidi che sono la madre del Libro” in cui si trova l'argomentazione, la protezione delle Sue creature, e il dissolvimento della controversia e della falsità. Questi non sono soggetti a modifica o alterazione nel senso che è stato dato. “E altri che sono allegorici” ovvero che sono passibili di modifica e interpretazione. Con questi Allah mette alla prova le Sue creature poiché le mette alla prova con ciò che è lecito e illecito di modo che non devono essere cambiati in ciò che è falso e alterato rinunciando alla verità. “Ma coloro che hanno il cuore traviato”, ovvero che si allontanano dalla retta via “seguono ciò che vi è di allegorico” ovvero ciò che può essere interpretato altrimenti per confermare ciò che hanno inventato e introdotto in seguito di modo da avere un argomento e un motivo plausibile per la loro dottrina, “bramosi di portare lo scisma” ovvero confusione, e “di interpretare fantasiosamente”, ovvero l'errore che hanno commesso interpretando “abbiamo creato” e “abbiamo decretato”. “Mentre la vera interpretazione di quei passi la conosce solo Allah. Invece gli uomini di solida scienza diranno: `Crediamo in questo libro, esso viene interamente dal nostro Signore”. Quindi come può essere che esista una controversia nel momento in cui si tratta di un'unica parola proveniente dal nostro Signore? Poi portano l'interpretazione di ciò che è ambiguo alla chiarezza che può assumere un unico significato e quindi il libro diventa coerente, una parte conferma l'altra, l'argomentazione diventa efficace e il caso chiaro; la falsità viene esclusa e la miscredenza viene vinta. “Ma su questo meditano solo gli uomini dotati d'intelletto”. “Signor nostro, non fare deviare i nostri cuori dopo che li hai guidati alla verità, donaci dal Tuo cielo della misericordia, Tu sei Colui che molto dona”. Poi dice: “Allah stesso è testimone che non c'è altro Allah che Lui, e anche gli angeli e anche i signori della scienza testimoniano che non c'è altro Allah che lui, colui che governa con giustizia” ovvero in equità. “In verità la religione, presso Allah, è l'islam” ovvero la religione che tu pratichi, Maometto, riconoscendo l'unicità di Allah e confermando gli Inviati. “E coloro cui venne dato il libro furono dilaniati da scismi solo dopo che era giunta loro la scienza” ovvero quella che giunse a te, ovvero che Allah è uno e nessuno gli può essere associato “a causa di invidie sorte tra loro. Ma chi rifiuta i segni di Allah sappia che Allah conta rapidamente. Se argomentano con te” ovvero con la falsa dottrina che hanno inventato riguardo “abbiamo creato”, “abbiamo fatto”, “abbiamo ordinato”, sappi che si tratta solo di una subdola argomentazione priva di verità. “Di': `Mi sono sottomesso al mio fine” ovvero a Allah, solo a Lui, “io e anche chi mi segue. E di' a coloro cui fu dato il libro e ai gentili: `Vi sottomettete a Allah?' Se so sottometteranno a Lui, saranno guidati, ma se ti volteranno le spalle, ebbene, a te non spetta che portare il messaggio, Allah i Suoi servi li osserva.”

Poi si rivolse agli ebrei e ai cristiani e ricordò loro quel che avevano inventato di recente e disse: “A quelli che non credono nei segni di Allah e uccidono i profeti ingiustamente, e uccidono gli uomini che invitano all'equità, annuncia un doloroso castigo. Sono coloro le cui azioni vanno perdute tutte, in questo mondo e nell'aldilà, e non troveranno chi li protegga. Non hai visto quelli cui fu data una parte del libro? Quando sono invitati al libro di Allah affinché giudichi tra loro, un gruppo di loro volge le spalle e si allontana. Questo perché dicono: `Il fuoco ci toccherà solo per giorni contati', e così sono ingannati nella loro religione dalle loro stesse invenzioni. Cosa avverrà quando li raduneremo tutti in un giorno sul cui sopravvenire non c'è alcun dubbio, e a ogni anima sarà pagato quanto avrà guadagnato e non ci saranno frodi? Di': `Mio Allah, padrone del regno' ovvero il padrone dell'umanità e il Sovrano che solo decide. “Tu dai il regno a chi vuoi e strappi il regno a chi vuoi, Tu innalzi chi vuoi e umili chi vuoi, il bene sta nella Tua mano” ovvero non c'è altro Allah al di fuori di Te. “Tu sei il Potente su tutte le cose” ovvero solo Tu puoi fare ciò nella Tua maestà e nella Tua potenza. “Insinui la notte nel giorno e il giorno nella notte, trai il vivo dal morto e il morto dal vivo” grazie a quella potenza. “Doni cibo a chi vuoi, senza contare”. Nessuno può fare ciò tranne te ovvero anche se ho conferito a Gesù il potere su quelle questioni in virtù delle quali affermano che lui è Allah, questioni quali resuscitare i morti, guarire i malati, creare uccelli dalla terracotta, e dichiarare l'invisibile, l'ho quindi trasformato in un segno per gli uomini e una conferma della sua profezia con la quale l'ho inviato al suo popolo. Tuttavia ho trattenuto per me parte della mia maestà e della mia potenza, nella fattispecie nominare i re attraverso un ordine profetico e posizionarli dove desideravo, insinuare il giorno nella notte, e la notte nel giorno, trarre il vivo dal morto e il morto dal vivo e donare cibo a chi voglio, senza contare, sia al buono che al cattivo. Tutto questo l'ho trattenuto da Gesù che non ha avuto alcun potere su queste questioni. Non hanno forse compreso che questo è un esempio e una prova chiara che se egli fosse stato Allah tutto ciò sarebbe stato in suo potere? Mentre sanno bene che è fuggito dai re e per colpa loro ha vagato di città in città?

Dopodiché ha ammonito e avvisato i credenti e ha detto: “Se veramente amate Allah” ovvero se è vero quel che dite quanto all'amore verso Allah e quando lo lodate “seguite me e Allah vi amerà e vi perdonerà i vostri peccati” ovvero la vostra passata miscredenza. “Allah è indulgente e pieno di compassione. Ubbidite a Allah e al Suo Inviato. Se Gli volgerete le spalle” ovvero se ritornerete alla miscredenza “ebbene. Allah non ama i miscredenti”.

Dopodiché ha chiarito loro l'origine di quel che Allah aveva inteso fare con Gesù e ha detto: “Allah ha eletto Adamo e Noè e la gente di Abramo e la famiglia di `Imran sulle creature come progenie gli uni degli altri, Allah conosce e ascolta”. Dopodiché menzionò l'affare della moglie di `Imran che disse: “Signore mio, io voto a Te il frutto del mio ventre, senza vincolo” ovvero l'ho votato a Te e l'ho fatto completamente devoto al servizio di Allah, disinteressato a ogni questione mondana. “Accetta da me questo dono, Tu sei Colui che ascolta e conosce. Quando partorì disse: `Signore mio, ecco ho partorito una femmina'. Allah sapeva meglio di chiunque chi aveva partorito. `Il maschio non è come la femmina'” ovvero i due non erano uguali quando l'ho votata a te, senza vincolo. “L'ho chiamata Maria e la metto sotto la Tua protezione, e anche la sua discendenza, contro Satana il lapidato”. Allah disse: “Il Signore la accolse di accoglienza buona e la fece germogliare di buon germoglio. Zaccaria la prese sotto la propria tutela” dopo che suo padre e sua madre erano morti.

Afferma in seguito che lei era orfana e racconta di lei e Zaccaria e ciò per cui lui pregava e quel che Egli gli diede quando gli concesse Giovanni. Dopodiché cita Maria e quel che le dissero gli angeli: “Maria, Allah ti ha prescelto e ti ha reso pura e ti ha eletta su tutte le donne del creato. Maria, sii devota al tuo Signore, prostrati e adora con quelli che adorano.” Questa è una notizia del mistero che Noi ti riveliamo, perché tu non eri con loro” ovvero tu non c'eri “quando tiravano a sorte con le canne per sapere chi si sarebbe preso cura di Maria”.

Successivamente il suo guardiano fu Jurayj, l'asceta, un falegname dei Banu Isra'il. La canna indicò che spettava a lui quindi si prese cura di lei, mentre sino a quel momento era stato Zaccaria a prendersi cura di lei. Una terribile carestia aveva colpito i Banu Isra'il e Zaccaria non fu più in grado di sostenerla così estrassero a sorte chi dovesse essere il suo guardiano e toccò a Jurayj l'asceta che divenne il suo guardiano. “E tu non eri con loro quando tiravano a sorte” ovvero per stabilire il guardiano. Si riferisce a quel che gli era stato nascosto nonostante sapessero che questo ne provava la profezia ed era un'argomentazione contro loro dicendo loro quel che gli avevano celato.

Poi Egli disse: “Gli angeli dissero a Maria: `Maria, Allah ti dà il lieto annuncio di una parola che viene da Lui, il cui nome sarà il Cristo, Gesù figlio di Maria'” quindi era una questione sua non, come dite, un fatto che lo riguardava, “eminente in questo mondo e nell'aldilà” ovvero con Allah e “tra i più prossimi a Allah. Parlerà agli uomini dalla culla come un adulto e sarà tra i buoni” raccontando loro le fasi della vita attraverso le quali sarebbe passato al pari degli altri figli di Adamo nelle loro vite dalla gioventù all'età adulta, anche se Allah gli concesse di parlare dalla culla come segno della sua profezia e per mostrare all'umanità dove si trovava la sua forza. “'Signore mio' rispose Maria `come potrò avere un figlio se nessun uomo mi ha toccato?' Rispose l'angelo: `Allah crea ciò che vuole' ovvero Egli fa quel che vuole e crea quel che vuole di mortale e immortale. “E quando ha decretato una cosa le dice: `Sii' ed essa è'.”

Dopodiché Egli narra della Sua intenzione riguardo a lui: “Allah gli insegnerà il libro e la saggezza e la Torah” che era discesa ai tempi di Mosé prima di lui “e il Vangelo” un altro libro che Allah ha iniziato e ha dato a lui; entrambi menzionavano che Maometto sarebbe venuto come profeta dopo di lui. “E lo invierà come Suo messaggero ai figli di Israele, ai quali egli dirà `Io vi porto un segno da parte del vostro Signore” confermando quindi la mia profezia e il fatto che sono un Suo Inviato per voi. “Vi creerò dall'argilla come una figura d'uccello e poi vi soffierò sopra e sarà un uccello vivente, con il permesso di Allah” che mi ha inviato a voi, essendo Lui il mio e il vostro Signore “e inoltre guarirò, con il permesso di Allah, il cieco nato e il lebbroso, e risusciterò i morti, e vi dirò quel che mangiate e quel che conservate nelle vostre case. In tutto questo ci sarà un segno per voi” che sono un Inviato di Allah per voi “se siete credenti. Sono venuto a confermare quella Torah che venne rivelata prima di me, e per dichiararvi lecite alcune cose che vi erano state proibite” ovvero vi dirò quel che è stato proibito e voi avete abbandonato; poi lo renderò lecito per sollevarvi e voi ne potrete godere e essere esenti dalla punizione prevista. “E vi ho portato un segno da parte di Allah, dunque temete Allah e ubbiditemi. Certo Allah è il Signore mio e il Signore vostro”, ovvero disconoscendo quel che dicono di lui e provando che il suo Signore è Allah. “Adorate Lui, quella è la via diritta” ovvero quella che vi invito a seguire, quella che vi ho portato. “Ma quando Gesù udì il loro rifiuto ribelle si domandò: `Chi saranno i miei ausiliari sulla via di Allah?' `Noi' risposero gli apostoli `siamo gli ausiliari di Allah, noi crediamo in Allah e tu vedi che siamo sottomessi a Lui. Signore nostro noi crediamo in quel che hai rivelato e abbiamo seguito il Tuo inviato dunque iscrivici tra i testimoni.'” Così dissero e così credevano.

Poi Egli cita il fatto di averlo fatto ascendere Gesù a Sé quando avevano deciso di ucciderlo e disse: “Gli altri tramarono insidie, e anche Allah insidiò, e Allah è Colui che meglio insidia. Ricorda quando Allah disse: `Gesù, io ti farò morire e poi ti innalzerò a Me, e ti purificherò dai miscredenti e innalzerò chi ti segue al di sopra degli infedeli, fino al giorno della resurrezione'”. La narrazione continua sino alle parole: “Ecco i segni che ti recitiamo, un monito di saggezza” ovvero il monito finale, decisivo, vero, nel quale non si è inserita alcuna falsità circa la storia di Gesù e circa ciò che li differenziava circa la sua persona, quindi non accettate alcun'altra versione. “Presso Allah, Gesù è come Adamo che Egli creò dalla terra, gli disse: `Sii' ed egli fu, è verità che viene dal tuo Signore” ovvero la narrazione che ti è giunta circa Gesù: “Dunque non essere tra coloro che dubitano” ovvero la verità ti è pervenuta dal tuo Signore quindi non devi dubitare; e se essi dicono che Gesù fu creato senza l'intervento di un maschio, io ho creato Adamo dalla terra con lo stesso potere senza un maschio o una femmina. Ed egli era come Gesù: carne e sangue, capelli e pelle. La creazione di Gesù senza un maschio non è meno meravigliosa di ciò. “E a quelli che argomenteranno con te su Gesù, dopo quanto ne hai saputo” dopo che ti ho narrato la storia e come sono andate veramente le cose “di': `Venite, chiamiamo a testimoni i nostri figli e insieme invochiamo sui bugiardi la maledizione di Allah'”, in verità quel che io vi ho rivelato della storia di Gesù “è la narrazione vera” di questa questione. “Non c'è altro Allah che Allah, Allah è il Potente, il Saggio. Se essi ti volgono le spalle, ebbene, Allah sa chi sono i corruttori. Di': `Gente del Libro, venite a una parola comune a noi e a voi, non adoriamo altri che Allah e non associamo nulla a Lui, non prendiamo alcun padrone che non sia Allah'. Se si allontanano, dite loro: Almeno testimoniate che noi siamo sottomessi a Allah'.” Quindi li invitò a essere giusti e li privò di ogni argomentazione.

Quando all'Inviato giunsero notizie circa Gesù da Allah e un giudizio decisivo tra lui e loro e gli venne ordinato di ricorrere alla mutua invocazione di una maledizione qualora gli si opponessero, li invitò a iniziare. Ma essi replicarono: “O Abu al-Qasim, lascia che riflettiamo sulle nostre questioni. Verremo da te più tardi con una decisione”. Quindi se ne andarono e si consultarono con il `aqib che era il loro principale consigliere e gli chiesero la sua opinione a riguardo. Egli disse: “O Cristiani, sapete bene che Maometto è un profeta inviato da Allah e ha portato una dichiarazione decisiva sulla natura del vostro padrone. Sapete altresì che nessun popolo ha mai invocato una maledizione su un profeta e ha quindi visto i suoi anziani vivere e i suoi giovani crescere. Se farete ciò sarete sterminati. Ma se voi decidete di restare fedeli alla vostra religione e mantenere la vostra dottrina sul vostro padrone, allora accomiatatevi e ritornate a casa.” Quindi si recarono dall'inviato e gli dissero che avevano deciso di non ricorrere alla maledizione e di lasciarlo alla sua religione e quindi di rientrare a casa. Ma avrebbero avuto piacere che lui scegliesse un uomo di fiducia per stabilire con loro alcune questioni finanziarie ancora in sospeso tra loro.

Muhammad ibn Ja'far narrò: L'inviato replicò: “Se verrete da me questa sera vi invierò un uomo serio e di fiducia.” Omar era solito dire: “Avevo sempre desiderato un incarico come quello e speravo di ottenerlo. Andai alla preghiera del mezzogiorno, avvolto dalla calura, e quando l'inviato concluse si guardò a destra e a sinistra. Iniziai ad allungarmi affinché mi notasse, ma continuò a cercare sinché vide Abu `Ubayda ibn al-Jarrah e gli disse: “Va' da loro e giudica il da farsi con onestà sulle questioni in sospeso.” Così, narrò Omar, Abu `Ubayda andò con loro.

Sura XIX, 21

 

Sura III, 2

 

Ibid. 3

 

Ibid.

 

Ibid. 4

 

Ibid.

 

Ibid. 5

 

Ibid. 6

 

Ibid.

 

Ibid. 7

 

Il termine arabo usato è tahrif ovvero alterazione dei testi, nella fattispecie l'alterazione dei testi sacri a opera di ebrei e cristiani con lo scopo di occultare l'annuncio della venuta di Maometto.

 

Sura III, 7

 

Ibid.

 

Ibid.

 

Ibid.

 

Ibid.

 

Ibid.

 

Ibid.

 

Ibid. 8

 

Ibid. 18

 

Ibid.19

 

Ibid.

 

Ibid. 19-20

 

Ibid. 20

 

Ibid. 21-26

 

Ibid. 26

 

Ibid.

 

Ibid. 27

 

Ibid.

 

Ibid. 31

 

Ibid.

 

Ibid. 31-32

 

Ibid. 32

 

Ibid. 33-34

 

Ibid. 35

 

Ibid. 36

 

Ibid.

 

Ibid. 37

 

Ibid. 44

 

Sura III, 45

 

Ibid.

 

Ibid. 45-46

 

Ibid. 47

 

Ibid.

 

Ibid. 48

 

Ibid.

 

Ibid. 49

 

Ibid.

 

Ibid. 50

 

Ibid.

 

Ibid. 51

 

Ibid.

 

Ibid. 52-53

 

Ibid. 54-55

 

Ibid. 58

 

Ibid. 59-60

 

Ibid. 60

 

Ibid. 61

 

Ibid.

 

Ibid. 62

 

Ibid., 63-64.

*traduzione dall'arabo di Valentina Colombo. Fonte: IBN HISHAM, al-Sira al-Nabawiyya, vol. II, Dar al-qalam, Beirut s.d., pp. 222-233