Libertà religiosa, la UE si ravvede sull'Inviato
Dopo le tante proteste, la Commissione Europea è tornata indietro sulla decisione di abolire l'ufficio dell'Inviato speciale per la libertà religiosa. L'ufficio è ripristinato ma non si sa ancora se sarà riconfermato l'ottimo Jan Figel.
Buona vittoria per la libertà religiosa ed il ruolo europeo, dopo che sino a ieri la Commissione Europea aveva mantenuto la sua pessima decisione di abolire l’incarico di Inviato Speciale Europeo per la Libertà Religiosa, di cui si era occupato l’eccellente Jan Figel negli ultimi anni. Il Vice Presidente della Commissione Margaritis Schinas, Commissario alla ‘Promozione del modello vita europeo’, nelle prime ore del pomeriggio di ieri ha twittato la notizia sulla ‘retromarcia’ della Commissione e della Presidente Von der Leyen sul tema. Ha scritto Schinas : “Abbiamo deciso oggi di rinnovare la funzione di inviato speciale per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell'UE. Insieme a @vonderleyen l'imminente nomina dimostra la nostra determinazione a garantire il rispetto dei diritti di TUTTE le fedi e le credenze in tutto il mondo.”
Buona notizia. Qualche settimana fa, abbiamo scritto del nostro totale disappunto per la decisione della Commissione che prefigurava l'eliminazione di ogni interesse per la Libertà Religiosa in Europa e nel mondo.
L’Europa dunque ha ascoltato la voce del buon senso e i tanti appelli giunti nei bui uffici di Bruxelles. Una prova di intelligenza l’aver cambiato radicalmente la propria idea e, così, riconosciuto l’errore fatto ed avervi posto rimedio. Così, la lettera dello scorso 4 giugno nella quale la Commissione comunicava la decisione di non voler rinominare alcun nuovo Incaricato Speciale ed anzi di averne già abolito l’ufficio, è stata stracciata dalla stessa Commissione e dalla medesima Von der Leyen.
Ora non mancherà la nostra attenzione puntuale per valutare la nomina: nessun pregiudizio, ma sia chiaro che Jan Figel ha dato prova di saper proteggere e promuovere la libertà religiosa nel mondo più di chiunque altro, di averlo fatto molto concretamente ed efficacemente. Gli appelli delle scorse settimane e le petizioni popolari, provenienti e sostenute da organizzazioni e cittadini di tutto il mondo hanno avuto successo. Così come è stato importante l’appello negli ultimi giorni dei quattro più importanti leader europei delle religioni abramitiche (Aiman Mazyek, Presidente del Consiglio Centrale dei Musulmani tedeschi, Metropolita Greco Ortodosso Augustinos, il Cardinale cattolico e Presidente dei Vescovi Europei Jean-Claude Holleriche ed il Presidente della Conferenza Europea dei Rabbini Pinchas Goldschmidt), insistendo per il rinnovo dell’impegno europeo a favore della libertà religiosa e la rapida nomina di un nuovo Incaricato Speciale per la difesa di tale diritto umano nel mondo.
Ora, oltre al nome del nuovo Incaricato Speciale, ci vogliono più poteri di azione e più potere attribuitogli all’interno della Commissione. La nostra libertà religiosa e quella dei nostri fratelli è una cosa seria.