L'equazione mariana che ci parla del dramma di oggi
La pubblicazione dei diari della veggente di Montichiari. Emerge il disegno materno della Madonna che lega Fatima con Medjugorje e Ghiaie di Bonate con Civitavecchia. Un appello a mettere in guardia dalla gravissima crisi di fede abbattutasi sulla Chiesa a partire dai consacrati. Il percorso che separa Fatima dal Trionfo del Cuore Immacolato di Maria è segnato da tappe di un unico disegno.
A Fatima, nel maggio 2010, papa Benedetto XVI fece più volte riferimento al Segreto della Cova d’Iria con parole considerate enigmatiche da alcuni osservatori. In buona sostanza disse che la profezia di Fatima non si è ancora compiuta: un concetto, dal mio punto di vista, espresso con una ponderata autorevolezza e di una particolare intensità, ma non enigmatico, dal momento che Fatima avrà il suo compimento con il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria che non trova certo realizzazione nella drammaticità dell’epoca presente. Il Santo Padre, nell’occasione, ribadì con uguale forza e autorità che il messaggio di Fatima è un richiamo all’umanità e alla Chiesa dimentichi di Dio e che il Segreto riguarda precipuamente un grande travaglio che scuote la Chiesa stessa dal suo interno.
Ho riflettuto di nuovo su questi insegnamenti lo scorso giovedì, dopo che ho visto che la Nuova BQ ha ospitato il dettagliato servizio di Rosanna Brichetti Messori dedicato alle apparizioni di Montichiari-Fontanelle, in cui si è offerta anche notizia dell’avvenuta pubblicazione, per la mia curatela, dei Diari della veggente Pierina Gilli (Ed. Ares). In verità ciò che mi ha colpito è che, sempre giovedì, hanno parlato diffusamente di questa mariofania e dello stesso libro anche il settimanale Credere e La Voce del popolo, il periodico ufficiale della Diocesi di Brescia, di cui fa parte Montichiari. Opzione, quest’ultima, tutt’altro che preventivabile, trattando il testo di apparizioni non ancora riconosciute. Ben tre articoli importanti, tutti e tre usciti senza alcuna regia lo stesso giorno. Mi occupo di mariofanie dal 2001 e posso testimoniare che è difficile guadagnarsi l’attenzione dei media su questi eventi considerati – purtroppo – anche da molti credenti ai confini della realtà.
Sottolineo la circostanza non per piaggeria, ma perché giovedì era il 13 ottobre, cioè il 99° anniversario dell’ultima apparizione ai Pastorelli nella Cova d’Iria, ma è anche una data molto importante per l’avvenimento di Montichiari. Apprendiamo, infatti, dagli scritti della Veggente che apparendo alle Fontanelle il 9 giugno 1966 – significativamente nella Festa del Corpus Domini – e di nuovo il 6 di agosto, la Vergine chiese che con il grano dei campi lì intorno si producessero delle particole da far benedire dal papa Paolo VI in tempo per poter raggiungere Fatima per il 13 di ottobre. La Madonna motivò la richiesta così: «Il mio Divin Figlio Gesù mi ha inviata nuovamente per chiedere l’Unione mondiale della Comunione riparatrice e questo sia il giorno 13 ottobre». Il Vescovo di Fatima attestò in seguito di aver ricevuto le particole via Roma.
Uno dei temi cardine delle rivelazioni a Pierina Gilli è la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia: è Lui stesso a spiegare alla donna che questa sua consistenza eucaristica è il miracolo più grande che Dio abbia mai concesso all’uomo. Ma un’altra costante del messaggio è l’esigenza di riparare i peccati. Le tre rose che la Madonna porta sul petto simboleggiano l’urgenza di preghiere, sacrifici e penitenze. Ma questo aspetto ci riporta a Fatima dove il Cielo ha chiesto addirittura a due veggenti su tre – Giacinta e Francesco – la disponibilità al sacrificio perfino della vita per riparare al male dei peccatori. E finì che entrambi accettarono e morirono bambini e che, in seguito, a Pierina Gilli fu dato di vederli durante le rivelazioni vivi, accanto alla Vergine, e santi nella gloria.
Senza affaticarmi troppo nel cercare altri collegamenti aggiungo che è stata la Madonna stessa a porre la sua venuta a Montichiari nel solco di quella di Fatima, ma così facendo ha avvalorato e posto nello stesso tracciato anche le sue apparizioni alle Ghiaie di Bonate del 1944.
Nell’apparizione del 6 settembre 1947, infatti, la Vergine svela di essere apparsa a «Fatima per la santificazione del mondo intero e per la conversione dei peccatori»; a «Bonate, per la santificazione delle famiglie cristiane» e a «Brescia per la santificazione delle anime religiose». Un intento sviluppato nell’apparizione del successivo 7 dicembre con queste parole: «A Fatima feci diffondere la devozione della consacrazione al Mio cuore. A Bonate cercai di farlo penetrare nella famiglia cristiana. Invece qui a Montichiari desidero che la devozione già accennata “Rosa Mistica” unita alla devozione al mio Cuore venga approfondita negli Istituti religiosi affinché le anime religiose attirino grazie più abbondanti dal mio materno Cuore».
L’Apparizione spiega, pertanto, che il suo intervento in Portogallo guardava al mondo intero e a tutta l’umanità, e che i successivi richiami alle Ghiaie di Bonate e a Montichiari sono rivolti più specificamente alle due anime costitutive della comunità cristiana: le famiglie e i consacrati per una nuova conversione, più consapevole, vincolata alla Consacrazione al suo Cuore Immacolato. Non a caso a Bonate dove la piccola Adelaide Roncalli ha avuto anche le apparizioni della Sacra Famiglia, la Vergine si è presentata come «Regina della Famiglia», mentre a Montichiari Ella viene come «Rosa Mistica», cioè, come spiegherà Gesù stesso a Pierina, «Madre del Corpo Mistico, Madre della Chiesa e dell’umanità», coniando in questo modo con anticipo la definizione che le attribuirà durante il Concilio molti anni dopo Paolo VI, un papa bresciano.
Per inciso, nei messaggi a Pierina Gilli si mette in guardia da una gravissima crisi di fede che colpirà la Chiesa a partire proprio dai consacrati (nella visione dell’Inferno, la veggente vede anche due tiare e commenta: «Se fossero vescovi o papi non so»), ragione per cui il Signore e la Madonna le chiesero di offrire la sua esistenza in riparazione delle «anime consacrate che tradiscono la propria vocazione o che vivono in condizione di peccato mortale o per coloro che la Vergine definisce con dolore “sacerdoti-Giuda”». E la risposta affermativa della giovane fu firmata nella carne da alcuni segni interiori ed esteriori della Passione.
Nonostante la Madonna avesse chiesto espressamente che le apparizioni venissero prontamente riconosciute, l’autorità della Chiesa a Montichiari come già a Bonate si attestò su un giudizio sospensivo che di fatto ha rallentato la forza dirompente del messaggio. Chi leggerà i Diari della Gilli apprenderà dai documenti d’Appendice come i parroci, i confessori, i direttori spirituali le avessero creduto ma, secondo un procedimento molto simile a quanto accadde per Bonate, chi fu incaricato di indagare la veggente agì con pregiudizio non risparmiandole umiliazioni anche gravi sia spirituali che fisiche.
Eppure, a distanza di tanti anni, sia a Bonate sia a Montichiari-Fontanelle a qualsiasi ora del giorno e della notte si trova gente che prega e la devozione di questi luoghi di grazia oltrepassa gli Oceani... e forse ciò avviene anche perché, nel frattempo, la Vergine non si è rassegnata, e sembrerebbe aver continuato a sviluppare il suo piano, o meglio il piano che Dio le ha affidato, riproponendo ciò che aveva urgenza di dire allora... altrove.
Le due successive mariofanie che, in tempi più recenti, hanno raccolto serio seguito in Italia sono state quelle di Medjugorje e di Civitavecchia. Ebbene, anche in questi luoghi la Madonna ha stabilito un forte collegamento con Fatima. Nel messaggio di Medjugorje del 25 agosto 1991 la Vergine promosse una novena mondiale per portare a compimento quanto aveva iniziato a Fatima dove, lo ricordiamo, aveva chiesto di pregare per la conversione della Russia, denunciando gli orrori della dittatura bolscevica. Rimando alle belle pagine di Antonio Socci e agli insegnamenti di padre Livio Fanzaga dai microfoni di Radio Maria per ricordare che cosa successe in seguito con la fine dell’Unione Sovietica che si consumò con due gesti pubblici proprio nel 1991 nei giorni 8 dicembre, Festa dell’Immacolata Concezione (in cui a Montichiari la Vergine ha concesso l’Ora di Grazia), e il 25 dicembre, Natale del Signore.
Pochi anni dopo, la Madonna appare nel Lazio a Jessica e a suo papà Fabio Gregori dicendo loro di essere stata mandata a Fatima per l’inizio del secolo XX e a Civitavecchia per il suo finire.
Ora se, come mi spiegò l’abbé René Laurentin, «Medjugorje è stata la prima apparizione di cui si abbia avuto notizia al di qua della Cortina di Ferro», con un richiamo pertanto alla conversione che abbraccia tutto il mondo – e i pellegrini provenienti dalla Cina, dalla Corea, dall’Australia e dal Giappone rinforzano questa opinione – a Civitavecchia la Vergine, presentandosi come «Madonna delle Rose» e «Madre della Chiesa», ma anche «Regina delle Famiglia», riannoda quegli stessi ami che aveva lanciato a Bonate e a Montichiari, ricordando che la Chiesa si fonda nell’unità e nella fedeltà della famiglia cristiana fondata nel Matrimonio e nell’unità e fedeltà dei Pastori che hanno il potere di benedire e agire in terra a nome di Cristo Gesù.
Anche riguardo a queste due mariofanie l’autorità della Chiesa, nella sua prudenza, mantiene un giudizio sospensivo, ma la Madonna, nella sua materna pazienza, non si scoraggia ed è sempre pronta a rilanciare, quando serve, i concetti che Le stanno a cuore. Il percorso che separa Fatima dal Trionfo del Cuore Immacolato di Maria sembrerebbe segnato nel tempo da nuove tappe di un unico disegno originario. Per quanto mi riguarda ho deciso di togliere il condizionale. L’immersione nei contenuti delle rivelazioni di cui vi ho parlato, ha fatto, infatti, maturare dentro di me questa conclusione in contorni talmente oggettivi che mi sento di riproporvela in forma di equazione, di un’equazione «mariana»: Fatima sta a Medjugorje (mondo intero) = Bonate/Montichiari-Fontanelle stanno a Civitavecchia (Popolo di Dio: famiglia e Chiesa).