Le terapie riparative alla Corte suprema

In Colorado sono vietate le cosiddette terapie riparative su minori che presentano disturbi psicologici in merito alla propria identità sessuale. L’unica terapia ammessa è quella affermativa: se un ragazzo si crede una ragazza non bisogna fargli riconoscere l’errore, bensì occorre confermarlo nell’errore, ossia confermarlo nella decisione di “cambiare” sesso, confermarlo nella sua falsa percezione di essere davvero una donna.
Di fronte a questa assurdità la counselor cristiana, Kaley Chiles, ha fatto causa alla legge. La professionista è difesa dall’associazione Alliance Defending Freedom (Adf). La Chiles ha già perso la causa in primo e secondo grado, ma non si è arresa e ha portato la sua istanza presso la Corte Suprema che a giorni dovrebbe pronunciarsi.
Kristen Waggoner, presidente e consulente generale dell’Adf ha dichiarato: «C’è un consenso crescente in tutto il mondo sul fatto che gli adolescenti che soffrono di disforia di genere hanno bisogno di amore e di un’opportunità per parlare delle loro lotte e dei loro sentimenti. La legge del Colorado proibisce ciò che è meglio per questi bambini e invia un messaggio chiaro: l’unica opzione per i bambini che lottano con questi problemi è quella di dare loro farmaci pericolosi e sperimentali e interventi chirurgici che li renderanno pazienti per tutta la vita. Il governo non ha alcun diritto di censurare le conversazioni private tra i consulenti e i loro giovani pazienti, né un professionista dovrebbe essere usato come strumento per imporre ai suoi pazienti le opinioni alquanto discutibili del governo».