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ITINERARI DI FEDE

Le meraviglie della fede sulla porta della Misericordia

La Cattedrale di Udine, dedicato a Santa Maria Annunziata, si trova nella suggestiva piazza Duomo, a pochi passi dalle vie principali del centro storico. La sua costruzione risale al 1236 a opera del patriarca Bertoldo di Andechs-Merania, nel luogo in cui già esisteva una chiesa dedicata a San Girolamo.

Cultura 23_01_2016
Il Portale del Duomo di Udine

La porta della Misericordia della Cattedrale di Udine si è aperta lo scorso 13 dicembre per celebrare l’inizio dell’Anno Santo. É un portale prezioso, quello della Redenzione, così chiamato perché nella lunetta sono rappresentati temi fondanti la dottrina cristiana, seppur accostati in maniera inusuale. Sopra una mensola un’Adorazione dei Magi sta a significare l’Incarnazione; distribuite sulla superficie sono le scene della Crocifissione, della Resurrezione dal sepolcro e l’Agnus Dei, ovvero il Cristo Salvatore dell’umanità. 

I rilievi, incorniciati da una cuspide affiancata da pinnacoli, sono della prima metà del XIV secolo e sono opera di un anonimo scultore tedesco. Come lo sono quelli del portale che si apre sul lato nord dell’edificio, poco più tardo, dedicato all’Incoronazione della Vergine rappresentata al centro del timpano, sotto un grande padiglione sorretto da angeli. Nell’architrave si susseguono senza soluzione di continuità episodi della vita di Gesù Bambino.

Il Duomo ha origini più antiche. Il patriarca Bertoldo di Andechs lo fece erigere a metà del XIII secolo, intitolandolo a Sant’Odorico, al posto di una chiesa già esistente dedicata a San Girolamo. L’originale impianto cistercense della costruzione fu successivamente modificato, ampliato e impreziosito da campagne decorative. Fino a che, nel 1335, la Cattedrale venne nuovamente riconsacrata a Santa Maria Maggiore. 

Nel corso del XIV secolo, in seguito ai danni provocati da un terremoto, la facciata fu restaurata e ne fu modificato l’aspetto. Il rosone centrale venne inscritto in un quadrato, profondamente strombato e collegato ai due rosoni laterali da una finta loggia a dodici archi trilobati. Sotto furono aperte due lunghe finestre.  L’interno, a croce latina, è suddiviso da pilastri in tre navate. Su quelle laterali si aprono, per ciascun lato, quattro cappelle comunicanti tra loro. Lo stile barocco che caratterizza lo spazio risale agli interventi di inizio Settecento, affidati all’architetto Domenico Rossi.  A quest’epoca risale l’ultima consacrazione del Tempio, da allora in poi intitolato all’Annunziata.

Ad accrescere la bellezza e la preziosità dei diversi ambienti contribuì anche Gianbattista Tiepolo che nel 1726 per la Cappella del Sacramento dipinse degli affreschi monocromi con il Sacrificio di Isacco e l’Apparizione dell’Angelo ad Abramo. Al celeberrimo maestro si devono anche le due pale d’altare delle cappelle dei Santi Ermagora e Fortunato, protomartiri e patroni del patriarcato aquilense e della Trinità, dove sono raffigurati i rispettivi omonimi soggetti.

Il nucleo più antico, trecentesco, del Duomo è costituito dalla Cappella di San Nicolò e dal Battistero, dove sono visibili affreschi di Vitale da Bologna con storie della vita del Santo ed episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, e dalla Cappella del Corpo di Cristo dove sono esposti tre dipinti su tavola quattrocenteschi che raccontano la vita del Beato Bertrando, figura ecclesiastica e politica di grande importanza per la città, che riposa in un sepolcro custodito all’interno del Duomo.