L’ascolto perseverante e ubbidiente
La seduzione della ricchezza soffoca la Parola (Mt 13, 22)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno». (Mt 13, 18-23)
Nella spiegazione della parabola del seminatore Gesù ripete in tutti i casi il verbo “ascoltare”. Il terreno dell’anima concentrata solo sulle creature non è in grado di ascoltare a lungo e comprendere il seme della Parola o, comunque, di vincere le paure e le preoccupazioni conseguenti quando gli ascoltatori si polarizzano esclusivamente su di esse. Solo il seme che cade sul terreno buono degli ascoltatori costanti della Parola porta frutto. Il seme della Parola è uguale per tutti. Quel che fa la differenza, dunque, è l’ascolto perseverante, costante, che è obbedienza alla Parola in cui è contenuta la Volontà divina. Signore aiutaci a essere ascoltatori costanti della tua Parola, in modo da porre la tua Volontà al di sopra della nostra.