L'altro Caravaggio
L'Adorazione
dei pastori
e il S.Giuseppe
Falegname
di De La Tour
in mostra
a Milano.
Georges de La Tour è uno degli artisti più suggestivi del Seicento francese. E più misteriosi. Sono scarse le notizie relative alla sua vita e alla sua formazione: di questo uomo, figlio di fornai, che aprì bottega a Lunéville, borgo della Lorena, si sa che nel 1638, trasferitosi a Parigi, venne nominato pittore ordinario del re, restandolo fino alla morte, nel 1652, dopo la quale la sua opera cadde, di fatto, nell’oblio. Solo all’inizio del secolo scorso gli storici ne riscoprirono il valore, ricostruendo, attraverso gli scarsi documenti rimasti, la carriera e il ruolo, particolare quanto di rilievo, nel corso della storia dell’arte non solo francese.
Oltralpe lo considerano il loro Caravaggio, nonostante resti ancora un’ ipotesi un suo viaggio in Italia e, quindi, un incontro diretto con le opere del grande Merisi. Al maestro milanese si è fatto sempre, comunque, riferimento, nell’analisi critica del lavoro dell’artista lorenese che dimostra una straordinaria capacità di osservazione della realtà, un utilizzo magistrale del chiaroscuro e una insuperata resa della luce artificiale grazie alla quale sembra sospendere nel tempo il racconto dei suoi dipinti, siano essi soggetti sacri o episodi di vita quotidiana, rendendoli oggetto di contemplazione, dal grande impatto emotivo.
Per tutto il periodo natalizio due suoi mirabili lavori sono esposti a Milano, nell’ambito dell’ormai consueto appuntamento che propone all’attenzione del pubblico milanese capolavori dal Louvre, che la città accoglie nella cinquecentesca sala Alessi di Palazzo Marino, teatralmente riallestita. Entrambe le scene si svolgono al lume di una candela. L’ Adorazione dei pastori, in versione notturna, per la prima volta in Italia, è una Sacra Rappresentazione cui prendono parte, oltre che ad un’assorta Maria e Giuseppe, un pastore col suo agnello, un pifferaio, una nutrice e il Bambino, da cui si sprigiona un bagliore divino e del quale le fasce e gli occhi ancora chiusi ne prefigurano la morte e la resurrezione.
Nel San Giuseppe falegname, tema caro alla tradizione nordica, il rapporto di amore tra padre putativo e figlio si percepisce semplicemente dai loro sguardi: qui il Bambino, attento e curioso, con la mano nasconde all’osservatore la candela, diventando, così, la vera fonte di luce che si diffonde dal suo volto, esaltando metafisicamente i particolari di questa scena domestica e rendendo trascendente l’atmosfera intima e familiare.
GEORGES de LA TOUR a MILANO
L’Adorazione dei Pastori – San Giuseppe falegname
Milano, Palazzo Marino
Fino all’8 gennaio 2012
Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Ingresso libero
info: 800.14.96.17