La voce del Buon Pastore
Non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero (Gv 7, 28)
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. (Gv 7, 1-2. 10. 25-30)
Gesù raduna il gregge che riconosce la Sua Voce quale quella del Buon Pastore, disposto a dare anche la propria vita. Le pecore sentono che il Padre Lo ha inviato per questo e non hanno bisogno di altro per seguirLo. Viceversa, coloro che hanno deciso di rifiutarne l'Insegnamento e la Maestà, confondono le Sue origini umane con il compito a Lui assegnato dal Padre come alibi per non seguirLo. Ogni giorno dobbiamo confermare di essere tra quelli che seguono la voce del Buon Pastore.