La Via Crucis dei cristiani Dodicesima stazione: Shahzad e Shama (Pakistan)
Dopo averli torturati per due giorni, il 2 novembre 2014 una folla di 500-600 persone ha spinto in una fornace due giovani sposi cristiani - Shahzad e Shama Masih - e li ha bruciati vivi. La violenza si è scatenata quando alcune persone dagli altoparlanti di una moschea hanno diffuso la falsa notizia che la coppia aveva dissacrato il Corano
L'idea nasce nella diocesi di Ivrea: una Via Crucis dedicata ai cristiani perseguitati nel mondo, in cui ogni stazione corrisponde a un caso, a una comunità cristiana colpita, a un Paese. E noi vogliamo riprendere questa idea e proporre ogni giorno, fino al Venerdì Santo, una storia di un cristiano o di un gruppo di cristiani. Una storia di persecuzione, ma anche di testimonianza di fede. Perché così sperimentiamo la comunione con i nostri fratelli, possiamo pregare per loro e anche imparare da loro a vivere la fede nelle circostanze che Dio ci dona; e desiderare la nostra conversione più di ogni altra cosa.
Dopo averli torturati per due giorni, il 2 novembre 2014 una folla di 500-600 persone ha spinto in una fornace due giovani sposi cristiani - Shahzad e Shama Masih - e li ha bruciati vivi. La violenza si è scatenata quando alcune persone dagli altoparlanti di una moschea hanno diffuso la falsa notizia che la coppia aveva dissacrato il Corano bruciandone alcune pagine. Shama, la moglie, era incinta. La coppia lascia orfani quattro bambini.
Domenica 15 marzo due attentati suicidi hanno colpito due chiese in un sobborgo di Lahore. L’intenzione di arrecare il massimo danno è evidente. In quel momento le chiese, vicine una all’altra, e i loro dintorni erano gremiti di fedeli convenuti per partecipare alla messa. Il bilancio di 17 morti e 70 feriti sarebbe stato ben più grave se uno dei vigilanti all’ingresso delle chiese, resosi conto del pericolo, non avesse fermato uno degli attentatori abbracciandolo e impedendogli così di entrare mentre si faceva esplodere: un atto di eroismo che gli è costato la vita. Nel settembre del 2013 a Peshawar due attentatori suicidi all’uscita dalla messa della domenica avevano ucciso più di 80 persone ferendone 120.
I Cristiani pakistani non solo sono minacciati dai terroristi, ma anche da una parte della popolazione, che ne subisce l’influenza. Mancano inoltre di adeguate tutele da parte dalle autorità, quando non sono le stesse forze dell’ordine a infierire su di loro. Il 5 marzo un giovane cristiano di Lahore è stato torturato per una notte intera dalla polizia ed è deceduto per le violenze subite. Il suo cadavere è stato poi gettato davanti alla porta dei suoi genitori la mattina successiva. Era stato arrestato nell’ambito di una inchiesta per un furto di cui sua madre era stata accusata e di cui lei continua a proclamarsi innocente.
- PRIMA STAZIONE: SALEM MATTI KOURK (IRAQ)
- SECONDA STAZIONE: KIM SANG-HWA (COREA DEL NORD)
- TERZA STAZIONE: ASIA BIBI (PAKISTAN)
- QUARTA STAZIONE: ZAKARIA JADI (NIGER)
- QUINTA STAZIONE: I CRISTIANI DI KO HAI (LAOS)
- SESTA STAZIONE: DOUGLAS OCHWODHO (KENYA)
- SETTIMA STAZIONE: HIKKADUWA (SRI LANKA)
- OTTAVA STAZIONE: WERNER GROENEWALD (AFGHANISTAN)
- NONA STAZIONE: SANJEEVULU (INDIA)