La verità non si può fermare
Gesù stava scacciando un demonio che era muto (Lc 11,14)
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde». (Lc 11,14-23)
Perché il demonio è muto? Perché l’indemoniato non riesce a parlare? E perché questo miracolo suscita una reazione così forte, tale che alcuni accusano il Signore di operare per mezzo di Beelzebùl? Perché la parola è un dono della grazia di Dio, e la Parola è Dio: quando il muto inizia a proclamare la verità e a lodare il Signore, chi è nel male reagisce e vorrebbe riportarlo a tacere. Ma la verità è più forte e l’uccisione di coloro che la annunciano non può di certo fermarla. Avevi mai riflettuto sul fatto che duemila anni di storia della Chiesa confermano che la verità non può essere fermata? Essa risuona ancora più forte ogni volta che viene cancellato dalla storia chi pensava di essere riuscito a soffocarla per sempre.