La traslazione di due "padri" della Chiesa di Bucarest
Accolte in cattedrale le spoglie del primo arcivescovo, l'italiano mons. Paoli, e di mons. Cisar che subì la persecuzione comunista.
Tornano nella cattedrale di San Giuseppe due vescovi che hanno segnato la storia dell'arcidiocesi latina di Bucarest. Con una solenne funzione celebrata dall'attuale arcivescovo, mons. Aurel Percă, sono state accolte le spoglie mortali di mons. Ignazio Felice Paoli e di mons. Alexandru Theodor Cisar. Precedentemente sepolti nel cimitero cattolico della città, riposeranno d'ora in poi nella cripta del tempio consacrato 139 anni fa da mons. Paoli
Dopo oltre due secoli di vicariato apostolico, Bucarest fu eretta ad arcidiocesi da Leone XIII nel 1883. Primo arcivescovo fu l'italiano Ignazio Felice Paoli, passionista, che ne consacrò la cattedrale l'anno seguente. L'episcopato di mons. Cisar è invece legato alla fase della persecuzione comunista. Lui stesso subì gli arresti domiciliari, oltre alla chiusura del seminario e l'incarcerazione di molti sacerdoti.
Alla morte di mons Cisar nel 1954 seguirono oltre 35 anni di "sede vacante". Soltanto con il crollo del regime mons. Ioan Robu (che era amministratore apostolico dal 1984) fu nominato arcivescovo metropolita di Bucarest nel 1990. La celebrazione di ieri con il ricordo e la preghiera dei due presuli che hanno guidato la Chiesa di Bucarest in tempi difficili, costituisce – come scrive p. Andrei Dumitrescu – «un caloroso invito a meditare e imitare l'esempio di vita e di fede dei nostri padri».