La stabilità
Non passate da una casa all'altra (Lc 10,7)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"». (Lc 10,1-9)
L’amore stabile del Signore e nel Signore ci rende persone stabili. Altrimenti saremmo come trottole che si muovono in ogni dove, spinte dalle necessità e dalle emozioni mutevoli tanto esaltate ai nostri giorni. Sforzati di essere sempre fedele a Gesù rimanendo nella grazia di Dio. E se perdi lo stato di grazia con un peccato mortale, corri subito a confessarti, pentito di quello che hai fatto.