La roccia inaffondabile
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa (Mt 16, 18)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». (Mt 16, 13-23)
Il discepolo fedele, non essendo più grande del Maestro, deve porsi alla Sua sequela e non deve mai farsi più grande di Lui, neanche per un apparente fin di bene. Questo vale a cominciare da colui che diventerà il primo vicario di Cristo, Pietro, e per tutti i suoi successori. Gli insegnamenti di Gesù non possono pertanto essere cambiati, neanche dal Suo vicario, ma solo approfonditi. La battaglia spirituale che ogni seguace di Gesù è chiamato a combattere durante la vita terrena, potrà essere vinta solo mantenendosi ben fermo nella Verità rivelata da Gesù nella Scrittura e nella Tradizione apostolica. Chiediamo, quindi, al Signore di rimanere sempre ben saldi nell'insegnamento della Chiesa (Magistero) che ci garantisce la corretta interpretazione della Parola di Dio (Sacra Scrittura e Sacra Tradizione).