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TELEVISIONE

La Rai che fa piangere: psicanalisi dei Vip in diretta Tv

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L'ultima evoluzione della Tv del dolore: i Vip, come Fedez e Belen Rodriguez, confessano in Rai la loro depressione, per cause sentimentali o di salute. E l'interesse pubblico qual è?

Cinema e tv 05_12_2023
Belen Rodriguez (La Presse)

La depressione di un personaggio pubblico è di per sé una notizia di interesse pubblico? Realizza il requisito dell’essenzialità dell’informazione oppure semplicemente incuriosisce, cioè nutre la curiosità morbosa di quella parte di pubblico che vive in funzione dei vip e delle loro “gesta”? La domanda non è oziosa perché dalla risposta che ad essa si dà è possibile ricavare un giudizio positivo o negativo dell’attuale tv pubblica.

La Rai che di domenica pomeriggio, dopo una settimana di cattive notizie a reti unificate, figlie di una collaudata drammatizzazione della realtà, dedica ampio spazio alla depressione di Belen Rodriguez e Fedez fa servizio pubblico oppure regala immeritatamente il palcoscenico a due protagonisti del gossip?

Qualcuno dirà che il gossip c’è sempre stato, ed è vero. Tuttavia un tempo il gossip riguardava artisti, attori, cantanti, calciatori e altre categorie di personaggi pubblici effettivamente in grado di dare un contributo in termini di originalità di pensiero o di condotte. I Vip trenta o quarant’anni fa finivano sotto i riflettori perché nei rispettivi ambiti di impegno avevano dimostrato qualcosa di buono, si erano affermati perché meritevoli. Belen e Fedez sono personaggi dello spettacolo ma non hanno nulla di artistico da proporre. Hanno acquisito notorietà in quanto protagonisti di quel gossip sganciato dai contenuti e fine a se stesso.

Nell’ultima puntata di Domenica In entrambi si sono confessati nel salotto di Mara Venier e hanno confidato alla conduttrice (e a milioni di italiani) di aver avuto la depressione. Belen Rodriguez ha detto che il 2023 è stato l’anno più difficile della sua vita, a causa delle difficoltà amorose con l’ex marito Stefano Di Martino. Ha lasciato la televisione perché «la depressione è una brutta bestia e io mi sono sentita tradita, non è finita per un tradimento anche se il tradimento c’è stato».

Nella stessa puntata di Domenica In ha confessato la sua sofferenza anche Fedez. Il marito di Chiara Ferragni ha confidato la sua depressione e ammesso le sue debolezze. «Se oggi sono ancora qua e non sono andato oltre è per la mia famiglia. Il dolore a volte è talmente forte che pensi pure a dei gesti estremi per mettervi fine…», ha detto il rapper commuovendosi. Fedez ha poi confessato di avere tuttora “tanta” paura per il tumore al pancreas e per le complicanze dell’asportazione. Ma ha ribadito che «non bisogna trascurare la mente… vanno di pari passo con il corpo, a volte la mente è una prerogativa più importante». Ha ammesso di aver preso anche «più di sette psicofarmaci tutti insieme» e di essere crollato dopo Sanremo. «Ma la più grande difficoltà – ha detto – è venuta quando non avevo più farmaci e sono caduto in una depressione profonda». Ciliegina sulla torta è rappresentata dalla domanda che Mara Venier rivolge a Fedez dopo questo suo sfogo a cuore aperto. «E come se ne esce?», gli chiede? «Se ne esce – ha risposto Fedez – facendosi seguire dagli specialisti. Un percorso che in Italia è ancora un privilegio. Deve essere un diritto per tutti».

Vere e proprie perle di saggezza, non c’è che dire! Ma siamo proprio sicuri che sia di interesse pubblico apprendere queste debolezze dei Vip e prendere per oro colato quanto rivelano sulle proprie sofferenze personali? Che cosa hanno da insegnare questi cosiddetti Vip alle persone comuni che magari la depressione la subiscono perché non riescono a trovare un lavoro o hanno gravi problemi famigliari o di salute e gestiscono quella sofferenza nel silenzio, con dignità e senza ostentazione?

In base al perverso principio “onori ed oneri” i Vip finiscono sotto i riflettori mediatici anche per azioni che milioni di persone compiono con maggiore impegno e con profonda dignità senza drammatizzare e teatralizzare il proprio dolore e senza utilizzare la tv pubblica, pagata con i soldi di tutti i cittadini, per veicolare la propria sofferenza.

L’agonia nella quale versa da tempo la programmazione radiotelevisiva tocca l’acme in situazioni come questa, con personaggi che nulla di particolare hanno dimostrato nella vita e che ottengono palcoscenici impensabili per normali vicissitudini quotidiane.

È l’ennesima declinazione specifica della Tv del dolore, che passa dalla ossessiva ed esasperata drammatizzazione di tragedie come quella di Giulia alla gratuita spettacolarizzazione degli stati d’animo dei Vip. Si ha quasi paura di raccontare le normali realtà quotidiane, che dunque non hanno diritto di cittadinanza in un mondo televisivo sempre più tossico e che asseconda gli istinti pericolosamente nichilistici della nostra società.