Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Caterina d’Alessandria a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

La prova della preghiera

E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? (Lc 18,1-8)

Schegge di vangelo 14_11_2015
Vangelo

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». (Lc 18,1-8)

La preghiera ci mette alla prova, nel nostro bisogno, nella nostra umiltà e nella nostra fiducia: il bisogno, costringendoci a riconoscerlo e a dichiararlo; l’umiltà, superando ogni tentazione di autosufficienza; la fiducia, aprendoci il cuore e la voce al grido e alla domanda. Nella preghiera ritroviamo l’identità di figli e sollecitiamo Dio a dichiararsi e ad agire come Padre. E dunque, l’unico vero problema è la nostra fede: siamo disposti a riconoscere che la nostra vita dipende da Dio Padre e dal Figlio suo Gesù Cristo?