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Studio scientifico

La pedagogia drag

Uno studio suggerisce agli insegnanti, dalla materna alle superiori, di adottare una pedagogia drag, ossia di promuovere omo e transessualità in classe.

Gender Watch 18_12_2025

Due ricercatori della Università della California del Sud, Theodore Burnes e John Pascarella III, hanno pubblicato un articolo scientifico dal titolo Mettere al centro le pedagogie celebrative drag nei programmi di formazione degli insegnanti K-12 che evadono le categorie queer e genderqueer pubblicato su QSE, Rivista Internazionale di Studi Qualitativi. Lo studio suggerisce di introdurre la pedagogia drag tra gli educatori - ossia di promuovere l'omosessualità e la transessualità -  da quelli che lavorano nelle materne fino a quelli che insegnano alle superiori.

L’abstract spiega che «il sentimento anti-drag ha avuto un impatto negativo sugli ambienti scolastici, ma ha anche offerto l'opportunità di celebrare come la pedagogia drag possa trasformare il rapporto degli ambienti scolastici con la sessualità e l'espressione di genere. Continua a essere un argomento che necessita di ricerca come la pedagogia drag possa essere utilizzata sia come strumento per influenzare la formazione degli educatori sia come strumento di apprendimento in classe. Gli autori inseriscono la pedagogia drag negli attuali scenari sociali, culturali e politici per sostenere la necessità di un quadro incentrato sul drag per la formazione degli educatori e i programmi di leadership scolastica. […]».

I capisaldi di questa pedagogia drag sarebbero: «Accettare la fluidità e il 'disordine' nel processo di trasformazione sociale; Riconoscere il genere e la sessualità come argomenti intrinsecamente politici che richiedono riflessione e sostegno; Sostituire il concetto di binarismo di genere riconoscendo un continuum di genere che celebra la gioia e le esperienze non categoriali; Incorporare contenuti e processi queer nei programmi di preparazione degli educatori; Mettere al centro la gioia e la saggezza della comunità provenienti da artisti drag e gender-diverse come modelli di leadership e inclusione».

L’ideologia LGBT diventa prassi grazie a tanti strumenti: media, social, marcie, film, leggi, etc. ma anche a causa dell’attivismo di alcuni accademici che fanno credere che queste teorie siano ammantate di scientificità e quindi serie, profonde, oggettive, valide sicuramente per il benessere della persona. Un vero e proprio inganno, invece.